Val la pena vivere per Gesù fino all’effusione del sangue!

SOLENNITÀ DEGLI APOSTOLI PIETRO E PAOLO

Di Padre Giuseppe Tagliareni

La Chiesa celebra in un’unica festa i due più grandi apostoli: Pietro, il pescatore di Galilea e Paolo, il dottore delle genti.

Personalità e talenti diversissimi. Pietro, chiamato alla prima ora, sarà la pietra su cui il Signore edificherà la sua Chiesa: le porte degli Inferi non prevarranno contro di essa (cfr. Mt 16,16). A lui le chiavi del regno; egli è il Vicario di Gesù Cristo e colui che conferma nella fede i fratelli.

Saulo invece, è il persecutore convertito sulla via di Damasco, che Gesù risorto atterra con la sua luce e la sua voce, che egli mai potrà dimenticare. Diverrà il più ardente annunciatore del Vangelo di Gesù Cristo prima ai suoi connazionali e poi ai gentili. Fonderà molte comunità e scriverà loro lettere molto preziose per il loro contenuto dogmatico e morale.

Pietro prima andrà ad Antiochia e poi fisserà la sua sede a Roma, dove morirà crocifisso (a.64), sotto Nerone; Paolo sigillerà con la decapitazione alle Tre Fontane il suo amore a Cristo (a.68). Val la pena vivere per Gesù fino all’effusione del sangue!

“Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente” dice Pietro. “Gesù è il Signore!” dice Paolo. Oggi, le gerarchie tacciono, per non dispiacere ebrei e islamici, indù e buddisti, confuciani e animisti; parlano di Madre Terra e di salvezza del pianeta.

“La pietra che i costruttori hanno scartato è divenuta inciampo”, dice Pietro. “Guai a me se non annuncio il Vangelo!”, dice Paolo.

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