Referendum: Requiem o Alleluia per la giustizia italiana?

MENTRE L’INFORMAZIONE-FANTASCIENZA DE “IL FATTO QUOTIDIANO” NE PREVEDE IL FALLIMENTO, LA RACCOLTA DI FIRME PER I REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA GIUSTA VA A GONFIE VELE E DIMOSTRA CHE GLI ITALIANI HANNO VOGLIA DI REAGIRE AL CONTROLLO E ALL’IMBONIMENTO IMPOSTI CON LA “PANDEMIA”. PROMOSSI DALLA LEGA, DAL PARTITO RADICALE, DA FORZA ITALIA E DALL’UDC, IN SOLE TRE SETTIMANE I CONSENSI SUI 6 QUESITI HANNO GIÀ SUPERATO QUOTA 300MILA E, SECONDO MATTEO SALVINI, POTRANNO RAGGIUNGERE A INIZIO AGOSTO IL MEZZO MILIONE DI SOTTOSCRIZIONI

Di Giuseppe Brienza*

«Il via libera ai referendum della Lega (e dei Radicali) per accogliere di nuovo i corrotti in Parlamento non passerà più dalla “volontà popolare”, intesa come le 500mila firme raccolte in 120 giorni dai militanti in tutta Italia, bensì dalla votazione verticistica di sei mozioni in 5 consigli regionali, come prevede l’articolo 75 della Costituzione» (Vincenzo Bisbiglia, L’aiutino dei governatori per i referendum leghisti, Il Fatto quotidiano, 17 luglio 2021).

Questo affermava il quotidiano filo-5Stelle di Marco Travaglio in un commento politico pubblicato sabato scorso. Neanche 48 ore dopo, però, arrivava l’annuncio del superamento di quota 300.000 sottoscrizioni nelle prime sole tre settimane di raccolta firme – iniziata il 2 luglio – per i sei referendum sulla giustizia giusta lanciati dal partito di Matteo Salvini, da quel che è rimasto dei Radicali italiani (guidati da Maurizio Turco e in rotta di collisione con Emma Bonino), da Forza Italia e dall’Udc di Lorenzo Cesa. A chi credere, dunque?

Chi scrive ha visto e verificato personalmente le file dei cittadini in coda per firmare in alcuni degli oltre 1.500 gazebo organizzati (la stragrande maggioranza dalla Lega) in tutta Italia. Quindi chi vivrà vedrà, come si suol dire ma, modestamente, invitiamo tutti a recarsi a firmare perché, viste le esperienze referendarie del passato, sarebbe auspicabile che si superasse il doppio (cioè quota un milione) di sottoscrizioni entro il termine dei quattro mesi previsto. Le precedenti raccolte firme, infatti, hanno fatto registrare moltissime mancate convalide da parte della Cassazione.

Quindi ben vengano le esultanze dei promotori, in primis Matteo Salvini, che hanno dichiarato possibile il superamento delle 500.000 firme già ad inizio agosto. Considerata però la portata storica della riforma della giustizia che ne deriverebbe, credo indispensabile un segnale politico popolare in questo senso il più forte possibile. Anche per dimostrare che gli Italiani ci sono e non intendono essere ancora rinchiusi in casa o sequestrati nella loro dignità di cittadini e nei loro diritti di partecipazione democratica.

Ma esiste un giudice a Palazzo della Consulta? Le molteplici violazioni di diritti essenziali operate via Dpcm o Green Pass saranno oggetto di censura da parte della Corte costituzionale? Intanto con i 6 referendum auspichiamo possa scongiurarsi il Requiem per la giustizia italiana, in attesa di poter intonare, prima o poi, un Alleluia

 

* Prima parte di un’inchiesta che continuerà ad essere pubblicata su Informazione Cattolica già da domani e nei giorni a seguire.

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