Vaccinare i sorci, “whatever it takes”

NON TI VACCINI, TI AMMALI, MUORI”: PAROLA DI MARIO DRAGHI. NULLA DI PIÙ FALSO, MA IL TONO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NON HA AMMESSO APPELLO

Dalila Di Dio

Non ti vaccini, ti ammali, muori”: parola del Presidente del Consiglio dei Ministri. Lapidario, Mario Draghi, durante la conferenza stampa in cui ha annunciato che per andare al bar o sederci a mangiare una pizza dovremo avere il lasciapassare, l’autorizzazione, il permesso di Stato, ha sentenziato che l’appello a valutare costi e benefici della vaccinazione negli under 40 è “un appello a morire”.

Non si è trattato di un’uscita scomposta, di una frase venuta fuori male: il Premier, con una freddezza che lascia sottintendere premeditazione, ha apertamente sentenziato davanti a tutte le telecamere del Paese e sotto il vessilo della Presidenza del Consiglio dei Ministri che metà della popolazione è destinata alla morte o, in subordine, a seminare morte.

Così, come se niente fosse. Come se oltre 186 milioni di persone nel mondo non fossero guarite dal Covid e, tra loro, oltre 4 milioni di italiani. Non ti vaccini, ti ammali, muori: così, ineluttabilmente. E se non muori tu, certamente ucciderai qualcuno. Un lui o una lei – Draghi fa ancora uso del sistema binario in barba al #Ddl Zan – che sarà contagiato e troverà la morte a causa tua. Nulla di più falso, ma il tono del Presidente non ha ammesso appello.

Né, peraltro, alcuno dei coraggiosi reporter con green pass e tampone fresco di giornata – sì, Palazzo Chigi ha preteso un tampone anche dai giornalisti vaccinati – ha osato sollevare il braccino santificato dal siero che tutto guarisce, per obiettare alcunché.

Il vaccino è l’unica soluzione e chiunque si sottragga alla soluzione è un criminale. D’altronde, l’intera storia del Covid 19 è imperniata sulla criminalizzazione del dissenso: dapprima nei confronti di chi invitava alla prudenza e alle chiusure – Allarmisiti! Razzisti! – poi di chi si poneva domande sulla gestione del Governo Conte 2 – negazionisti! – oggi di chiunque osi dubitare dell’efficacia del salvifico siero, bollato immediatamente come no-vax.

Non ti vaccini, ti ammali, muori. Usare la paura come mezzo di persuasione non è certo un’invenzione del Governo dei migliori ma Draghi e i suoi si stanno spingendo oltre. Si stanno insinuando con il terrore in una frattura che di giorno in giorno si fa più profonda tra chi ha scelto di vaccinarsi e chi nutre delle perplessità e – legittimamente, giacché non esiste alcun obbligo in tal senso – ha deciso di non farlo.

Uno scontro sociale violentissimo, fomentato per dissimulare l’incapacità del Governo di venire a capo del problema. E i non vaccinati fanno da capro espiatorio dei peccati di tutti. Così, dividendo il Paese in due fazioni – quelli buoni che possono “fare le cose” e quelli cattivi che uccidono sé stessi e chi gli sta attorno – e limitando le libertà di chi non obbedisce, il Governo di ripresa e resilienza prova ora ad ottenere gli effetti dell’obbligo vaccinale senza assumersi la responsabilità di imporre l’obbligo vaccinale.

I buoni saranno dotati del QR Code che prova che non appartengono alla schiera degli untori e dei portatori di morte. Gli altri, i cattivi, saranno limitati nelle loro libertà e dovranno aver cura di igienizzare ogni quarto d’ora le mani e la falce, attrezzo che ogni buon mortifero reca seco dall’alba al tramonto.

Il Presidente del Consiglio è passato dalla criminalizzazione del dissenso a quella del dissenziente. Ha puntato il dito: tu, non vaccinato, sei un criminale perché decidi di esercitare la libertà di scegliere ed autodeterminarti, di decidere tu per il tuo corpo. Se volessi abortire, ponendo fine alla vita che porti in grembo, la tua libertà di scelta e di autodeterminazione sarebbero sacre ed inviolabili. Ma qui si tratta di farsi inoculare il vaccino che “funzionicchia”: anche solo porsi una domanda è inaccettabile e fa di te uno spregevole novax da isolare, punire e piegare. Poco importa che il vaccino non immunizzi e che i vaccinati siano soggetti al contagio e capaci di contagiare a loro volta.

Il vaccino è l’unica via. Così, a prescindere. Ma se i vaccinati sono al sicuro, se sono certi che, anche contraendo il virus e sviluppando la malattia, non corrono alcun rischio, qual è la ragione per cui chi non intende vaccinarsi costituirebbe un pericolo? Perché bisogna seminare il terrore e minacciare limitazioni della libertà per indurre gli scettici all’inoculazione? Perché tanta violenza nei confronti di chi, per le più svariate ragioni – convinzioni religiose, paura, semplice riluttanza – ha scelto di non vaccinarsi o di non farlo adesso? “Se si contagiano, si paghino le cure” o “agli arresti domiciliari chiusi in casa come sorci”: sono solo alcune delle frasi rivolte a chi non è ancora vaccinato. I soliti leoni da tastiera avvinti nell’anonimato?

Macchè! È #LaScienza che parla per bocca dei suoi sacerdoti, Ilaria #LaVeterinaria Capua e Roberto #PossibilitàDiContagioZero Burioni, gente dalle cui labbra la Nazione pende da un anno e mezzo (e forse questo spiega perché siamo ridotti così).

“Il burionismo” scrive Francesco Borgonovo su La Verità di ieri “ non è che la malattia senile dello scientismo, la manifestazione estrema dell’atteggiamento dominante. Oggi si tende – tramite la logica dell’emergenza o appunto brandendo la scienza come un maglio – a disumanizzare chi dissente, a trattare chi protesta o critica come un subumano, un animale, un sorcio. Cosa che, in uno stato dignitoso, non dovrebbe avvenire”.

Ecco, il contenuto del decreto legge pubblicato qualche ora fa può riassumersi così: bisogna vaccinare i sorci, whatever it takes. Perché se non ti vaccini, ti ammali, muori. E pazienza se non è vero.

 

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