L’escatologia cattolica non è “un pensare per complotti” e “legittimarsi come il piccolo resto benedetto da Dio”

RAGIONARE SUI POTERI RIVOLUZIONARI E SOVVERSIVI (ANCHE OCCULTI) NON PUÒ DETERMINARE PARADOSSALMENTE UNA DERIVA GNOSTICA

Di Pierluigi Pavone

Non credo che l’escatologia cristiana, il pensiero agostiniano sulle due città nella storia, il realismo tomista abbiamo qualcosa in comune con un certo “pensare per complotti” e legittimarsi come “setta benedetta” in opposizione a tutto e tutti.

Ragionare sul senso della storia, sui poteri rivoluzionari e sovversivi (anche occulti), avere coscienza dell’Anticristo non può determinare paradossalmente una deriva gnostica.

L’antica dottrina dello Gnosticismo intendeva l’universo come una prigione creata da un Creatore malvagio, identificato con il Dio dell’Antico Testamento. Il Cristianesimo riconobbe di contro il Dio dell’Antico Testamento come il Dio di Gesù Cristo, di Abramo, Isacco e di Giacobbe (Mt 22, 32). Anzi la Redenzione della Croce era il compimento stesso della Legge e dei Profeti (Mt 5, 17-20). E la sconfitta definitiva di Satana, che invece la Gnosi riconosceva come effettivo portatore di verità e luce (credeva vere le parole nell’Eden: Sarete come Dio in Gn 3, 1-7).

A Satana, tuttavia restava (e resta) la permissione di tentare ancora l’uomo allo scopo della sua dannazione, riuscendo anche a penetrare – nell’ultima età della Storia (cioè dopo l’Incarnazione del Figlio di Dio) – tra le fila della Chiesa e a realizzare socialmente strutture di potere culturale, politico ed economico. Il processo rivoluzionario moderno, basato sull’idea dell’uomo divino e sulla sua perenne auto-plasmazione può essere visto come la programmatica volontà di realizzare un ordine anti-cristico. Tale ordine si nutre di potentati mondiali (spesso di eredità o derivazione massonica). Plasma coscienze per mezzo di un profondo indottrinamento programmatico: molte volte ha infatti, come obiettivo, i programmi scolastici e universitari e adotta influencer a vario titolo. Preferisce l’apparenza democratica. Mira, in campo religioso, alla apostasia dottrinale della fede cattolica (che è l’unico vero ostacolo, il katechon di cui parla San Paolo ai Tessalonicesi).

Sant’Agostino interpretava la storia dell’intera umanità come una convivenza conflittuale tra la città di Dio e la città del diavolo. Similmente per mezzo di parabole, anche il Vangelo di Matteo (Mt 13, 24-43) fa riferimento al “grano” seminato nel campo nel mondo da Cristo (e quindi dall’azione sacramentale della Chiesa) e dalla “zizzania” che il diavolo – il Nemico – semina nello stesso campo, tra le stesse spighe (quasi da giungere a far credere che le porte degli inferi prevarranno)Il termine ultimo di questa lotta spirituale e materiale è il Giudizio Universale. 

È nostro compito avere coscienza di tutto questo, opporci a leggi inique, impegnarci per una cultura radicata sulla legge morale naturale e sulla verità del mondo, dell’uomo, di Dio, testimoniare perseveranza all’interno della stessa Chiesa, a vantaggio del depositum fidei. Tuttavia, non ci è concesso credere che ogni atto, ogni disposizione governativa, ogni legge, ogni malattia, ogni ricerca scientifica, ogni processo politico o economico siano l’immediato effetto di un’unica regia occulta, come una sorta di domino meccanico di azione/reazione.

È piuttosto opportuno ragionare su ordini di complessità decisamente maggiore, su eventi che possono accadere anche fortuitamente o ben al di là dei singoli scopi di qualcuno. È piuttosto opportuno riflettere sulla contradditorietà di molti macro-eventi tra scelte imprevedibili o eventi non sempre spiegabili con la più evidente logica.

È necessario prendere coscienza che spesso i poteri occulti colgono occasione da “opportunità storiche o sociali o economiche” che non direttamente avevano calcolato e intenzionalmente voluto. Non è ammissibile credere in un’unica secolare regia che agisce su ogni particolare evento, disponendo nei minimi dettagli e in ogni ambito governi, crisi economiche, epidemie e contro-cure, guerre e trattative di pace, azioni terroristiche e reazioni internazionali.

Lo stesso diavolo preferisce dettagli e ambiguità.

In modo analogo non è ammissibile che Dio occasionalmente, intenzionalmente, volontariamente agisca su ogni singola folata di vento. Come credere il contrario conduce alla superstizione pagana, credere nell’iper-complotto conduce alla paranoia, alla “schizofrenia ideologica”. E nessun paranoico può capire la realtà, né riflettere veramente sull’agire della Provvidenza di Dio né dello spirito satanico di questo mondo (anche quando si manifesta sul piano politico e sociale). Anzi, rischierà, in altro modo, di pensare in senso gnostico: si convincerà di vivere in una prigione culturale e sociale; cercherà qualche profeta urlante da auto-imposti “tetti mediatici”; leggerà ogni cosa come conferma alla sua idea (anche contro qualsiasi dubbio o fatto reale); legittimerà la propria “setta ideologica e religiosa” in nome dello Spirito Santo e in opposizione alla onnipotenza e onnipresenza dell’Anticristo (come hanno fatto tutti gli eretici nel passato, a partire dai luterani, o – previa opportuna laicizzazione e secolarizzazione del Potere – gli stessi rivoluzionari complottisti, a partire dai massoni del Parlamento inglese nel 1600, ai giacobini ai bolscevichi, e così via).

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