Ecco il cibo spirituale per il duro cammino della vita verso la patria celeste
SE NELL’OSTIA CONSACRATA NON C’È NULLA TU CHE NON TI COMUNICHI NON PERDI NULLA. MA SE C’È LA TUA SALVEZZA, PIÙ TI ASTIENI E PIÙ LA PERDI
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Di Padre Giuseppe Tagliareni
XIX Domenica del T.O. Anno B
Il profeta Elia, inseguito dagli sgherri della regina Gezabele, fuggì verso il sud. Desideroso di morire, si accasciò esausto sotto un ginepro. Un angelo lo risvegliò e gli fece mangiare una focaccia cotta sulla pietra e bere acqua. Elia, “con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb”.
La manna nel deserto per quarant’anni e questa focaccia utile per quaranta giorni di cammino sono simbolo dell’Eucaristia: il cibo spirituale che Dio ci dà per il duro cammino della vita verso la patria celeste.
Gesù nella sinagoga di Cafarnao dice chiaramente: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”. Rimasero tutti scandalizzati, dicendo: “Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può essere disceso dal cielo?”. Ma solo chi è istruito da Dio, capisce il discorso di Gesù. “In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna”. L’Eucaristia ne è la caparra.
Se in quell’Ostia consacrata non c’è nulla, tu che non ti comunichi non perdi nulla. Ma se c’è la tua salvezza, più ti astieni e più la perdi.
L’Eucaristia ti aiuta a sacrificarti per Dio, a camminare nella carità, ad essere misericordiosi e a non rattristare lo Spirito Santo, che ti dà le buone ispirazioni. Altrimenti, si seguono la carne e il sangue, che portano alla morte.