NON ABBIAMO PIÙ NULLA DA INVIDIARE ALLA MONARCHIA BRITANNICA
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Di Dalila di Dio
Queen Elizabeth, William, Meghan: da qualche giorno non abbiamo più nulla da invidiare alla Monarchia britannica.
Un nuovo ceto nobiliare è sorto nell’italica penisola dopo l’investitura solenne negli hub vaccinali.
Il nobile vaccinato è assurto al suo ruolo di guida morale della Nazione.
Il siero miracoloso gli ha reso blu il sangue e da quel momento nessuno che non gli sia pari è degno di stare al suo cospetto.
QR code in pugno, l’eroe che s’è vaccinato per la comunità – mica per godere degli scampoli di libertà gentilmente concessi da “papà Speranza” – siede su un trono dal quale punta il dito su tutti gli stolti e miserabili che non si sono lasciati inoculare la libertà, perché sono troppo mediocri per capire che il vaccino è l’unica arma nella battaglia contro il Covid.
Lui, invece, è colto, informato e capisce le cose perché gliele ha spiegate il Prof. Galli, l’unico di cui si fida.
Ogni mattina, sua altezza greenpassata si alza e cerca i mille morti al giorno pronosticati dalla scienza per questa scriteriata estate in cui i folli italiani hanno pensato bene di festeggiare la vittoria agli Europei, andare a cena fuori e, magari, farsi una vacanza.
E se i morti non ci sono non è mica perché la Scienza ha sbagliato ma perché il vaccino ha funzionato!
Come? Ci sono più morti dello scorso anno in cui il vaccino non c’era ancora? Dettagli, che vuoi capirne tu che osi porti domande su quello che dice la Scienza?
Anzi, dal momento che dubiti, spero proprio che ti ammali e che finisca in terapia intensiva nelle mani di una di quelle infermiere che promettono via social di torturare i no vax e che, infine, ti venga recapitata a casa la fattura per le cure che non meritavi ma che noi ti presteremo solo per dimostrarti che la scienza ha sempre ragione.
Sì, perché oltre ad essere intellettualmente superiore, il greenpassato è buono ed empatico.
Si è sacrificato per l’umanità e a fronte del suo sacrificio – novello Duca Pfizer, Conte Moderna, Barone Astrazeneca o Visconte Johnson e Johnson, a seconda dei casi – pretende di essere ripagato con tutti gli onori: solo lui deve avere diritto al posto al ristorante, alla palestra, al teatro, al concerto o alla piscina.
Roberto Speranza, che in questo fantastico reame è investito del titolo di Principino della paura, ha accontentato le pretese della nuova nobiltà concedendogli ampie aree poraccifree, in cui poter sfoggiare il braccio santificato dal siero della libertà e sentirsi al sicuro dalla minaccia no vax.
Ma al tenutario di green pass non basta: la plebaglia non inoculata, deve stare alla larga, ai margini, in appositi ghetti per non immunizzati e untori.
Non adorano il Dio Vaccino? Che si allenino nei boschi, facciano il bagno nella vasca di casa, mangino in auto, stiano chiusi in casa come sorci.
Il nobile vaccinato, infatti, non può accettare promiscuità di alcun tipo con i no vax: pazienza se nemmeno lui è immunizzato, pazienza se anche lui può contagiarsi e contagiare, pazienza se anche quelli con green pass finiscono in ospedale e muoiono.
Il green pass attribuisce uno status totalmente avulso dalla realtà, proprio come un titolo nobiliare che ti pone in alto nella scala sociale anche se sei un mentecatto incapace di provvedere a te stesso e bravo solo a dilapidare la fortuna di famiglia: con il green pass, puoi sederti serenamente al tavolo di un bar tra i tuoi simili, contagiato e contagioso, e non temere alcunché perché Draghi ha sancito che “le persone vaccinate non sono contagiose” e “in Draghi we trust”.
L’autorità costituita ti ha riconosciuto superiore alla massa ed è sacrosanto che tu rivendichi i suoi solenni privilegi.
Solo un dettaglio: per presentarti al cospetto di Draghi medesimo, colui al quale hai giurato fedeltà, persino tu che hai il green pass devi fare un bel tamponcino.
Perché “i vaccinati non sono contagiosi” ma non si sa mai.
Sarai pure il Duca Pfizer ma non puoi mica rischiare di contagiare Sua Maestà.