Chi si consacra a Maria sarà vincitore, perché lei difende dal Maligno e insegna a dire sì a Dio

SOLENNITÀ DELL’ASSUNTA

Di Padre Giuseppe Tagliareni

Fa parte del dogma cattolico l’assunzione della Beata Vergine Maria in corpo e anima in cielo.

A Maria non poté applicarsi la condanna legata al peccato: “Polvere tu sei e in polvere tornerai” (Gen 3,19), perché concepita immacolata e sempre si mantenne nel sì al volere di Dio, col suo “Fiat” all’incarnazione e alla passione del Verbo, che in lei prese carne e dimora.

Nell’Antico Testamento fu adombrata nell’arca santa, sgabello dei piedi del Signore, che conteneva le cose più preziose d’Israele: le Tavole della Legge, una coppa di manna e la verga del sommo sacerdote Aronne. Con la sua offerta vittimale al volere di Dio, Ella fu il vero propiziatorio e tale offerta consumò sul Calvario, divenendo così, unita a Cristo Redentore, la Corredentrice, la nuova Eva, madre dei redenti.

San Paolo dice che “come in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita“ (1Cor 15,22). Il Verbo si rivestì di carne immacolata in Maria, sua madre in terra; per i meriti della sua passione, ne impedì la corruzione nel sepolcro e l’accolse risorta in cielo.

Le orde malefiche attaccano la Donna vestita di sole e la sua discendenza, ma non potranno prevalere. Chi si consacra a Maria sarà vincitore, perché lei difende dal Maligno e insegna a dire sì a Dio. Essi perciò non peccano e diventano per Gesù “fratello, sorella e madre”.

Su coloro che non peccano, Satana non ha potere. Maria è Madre della grazia.

 

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