Profughi afgani, padre Wodka: “dobbiamo valutare con saggezza chi entra a casa nostra”
TUTTI I PROFUGHI HANNO IL DOVERE DI RISPETTARE USI, COSTUMI, E TRADIZIONE DEI PAESI CHE LI OSPITERANNO
–
Di Bruno Volpe
“La carità è infinita, ma non faciloneria”.
A dirlo è padre Andrzej Wodka, polacco, Presidente dell’Avepro Vaticana che con Informazione Cattolica analizza questo delicato momento dell’Afghanistan.
Padre Wodka, lei è un raffinato teologo. Che cosa è la carità?
“Lasciando da parte che è una delle tre virtù teologali, anzi la più importante, possiamo dire che la carità è Dio stesso. San Giovanni dice che Dio è carità, Deus caritas est. La sua carità è infinita, non conosce limiti, però non è sentimentalismo. La carità porta ad amare e dare testimonianza alla verità senza sconti con quello che pensa il mondo. Certo, la verità è scomoda e il cristiano vero, quello che vive nella carità, infastidisce il mondo. Gesù stesso ci dice che per questo saremo odiati. Chi ama la verità diventa martire, testimone pronto a donarsi. L’amore non è un sistema, ma caldo flusso di energia divina. Proprio per questo dobbiamo orientare sempre le nostre scelte al bene che sconfigge il male, ripagare il male ricevuto col bene. Staremo meglio noi”.
Se la carità è smisurata possiamo accogliere tutti gli immigrati e profughi, anche gli afghani…
“La carità è infinita, tuttavia non stupida. Gesù del resto ci invita nel Vangelo ad essere prudenti e lungimiranti, persino come serpenti. In poche parole devo valutare con saggezza chi entra in casa mia, discernere le sue intenzioni, a quale scopo viene. Insomma non possiamo cadere nella faciloneria pietosa. In sostanza non è corretto farci prendere per ingenui. In quanto alla ospitalità benvenuti quelli che arrivano, ma hanno il dovere di rispettare usi, costumi, e tradizione dei paesi nei quali vanno. La carità, aggiungo, parte dai vicini per arrivare ai lontani e non viceversa. Tanti fuggono anche dall’Africa. Bene, li accolgano i paesi loro vicini dove non ci sono persecuzioni o guerre. Non possiamo accogliere tutta l’Africa, è irragionevole. La carità va fatta, bisogna aiutare questi fratelli, però con giudizio, e la cosa migliore è nelle loro terre”.
Pensa sia in atto un tentativo di invasione islamica?
“Esiste questo disegno, l’Europa è un boccone appetitoso. Del resto qui non si fanno figli, la denatalità avanza, certi lavori non si eseguono e allora si sente dire con una certa ragione che loro ci pagheranno le pensioni. Siamo nella confusione più totale. Oggi pare che la politica del benvenuto vacilli. Sembra vacillare davanti ai tanti morti e al fatto che spesso molti di loro non si integrano e non mostrano neanche la voglia di farlo”.
Perché attaccano sempre la Polonia?
“Per il fatto di essere ancora cattolica. L’attuale governo difende comunque i meno abbienti, mentre con Tusk si svendeva tutto ai potenti dell’economia e finanza”.