I santi fra storia dell’arte e fede: Natività della Beata Vergine Maria

UN “MEDAGLIONE” SUL SANTO DEL GIORNO PER RISANARE – ALMENO VISIVAMENTE – LA FRATTURA ESISTENTE NELLA MODERNITÀ TRA FEDE E ARTE

Di Riccardo Fiorito*

Un “riflesso” della festività del giorno tratto dalla storia dell’arte:

Annibale Carracci, Natività della Vergine, 1605/9, Musée du Louvre, Parigi [opera originariamente ubicata nella basilica della Santa Casa di Loreto; “trasferita” in Francia nel 1796 come bottino di guerra dalle truppe napoleoniche e mai più restituita].

Preghiere dal Breviarum Romanum:

In nativitate beátæ Mariæ Virginis

Dagli scritti e discorsi di Paolo VI:

«Ciò che doveva in Eva apparire e svanire miseramente, per un disegno d’infinita misericordia (potremmo quasi dire per un proposito di rivincita, come quello dell’artista che, vedendo infranta l’opera sua, vuole rifarla, e rifarla ancora più bella e più rispondente alla sua idea creatrice), Dio fece rivivere in Maria: “ut dignum Filii tui habitaculum effici mereretur, Spiritu Sancta cooperante praeparasti”, come dice l’orazione a voi tutte ben nota; ed oggi, giorno dedicato al culto di questo dono, di questo capolavoro di Dio, noi ricordiamo, noi ammiriamo, noi esultiamo: Maria è nata, Maria è nostra, Maria restituisce a noi la figura dell’umanità perfetta, nella sua immacolata concezione umana, stupendamente corrispondente alla misteriosa concezione della mente divina della creatura regina del mondo. E Maria, per nuovo e sommo gaudio, incantevole gaudio delle nostre anime, non ferma a Sé il nostro sguardo se non per spingerlo a guardare più avanti, al miracolo di luce e di santità e di vita, ch’Ella annuncia nascendo e recherà con Sé, Cristo Signore, il Figlio suo Figlio di Dio, dal quale Ella stessa tutto riceve. Questo è il celebre giuoco di grazia, che si chiama Incarnazione, e che oggi ci fa presagire in anticipo, in Maria, lampada portatrice del lume divino, porta per cui il Cielo muoverà i suoi passi verso la terra, madre che offrirà vita umana al Verbo di Dio, l’avvento della nostra salvezza».

Fonte: Omelia nella Festa della Natività di Maria, 8 settembre 1964.

 

* Terziario domenicano, segretario della Fratèrnita Laica San Domenico di Bologna

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