Un ddl per celebrare gli 800 anni dalla morte di San Francesco d’Assisi

IL GOVERNO DRAGHI HA STANZIATO 4,5 MILIONI DI EURO PER LE CELEBRAZIONI DELL’OTTAVO CENTENARIO DELLA MORTE DI SAN PRANCESCO D’ASSISI (1182-1226). IL PROVVEDIMENTO È STATO APPROVATO MERCOLEDÌ SCORSO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI E PREVEDE L’EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO IN 6 ANNI, OSSIA DAL 2022 AL 2027, MENTRE LE CELEBRAZIONI SI TERRANNO NEL 2026. SI TRATTA DI UN ULTERIORE RICONOSCIMENTO, DA PARTE DELLE ISTITUZIONI ITALIANE, NON SOLO DELL’IMPORTANZA DI UN GIGANTE DELLA FEDE CATTOLICA, MA ANCHE DELLE NOSTRE VERE RADICI CULTURALI E RELIGIOSE

Di Giuseppe Brienza

Si avvicina l’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi (1182-1226) e, nell’ultimo Consiglio dei ministri, presieduto dal presidente del Consiglio Mario Draghi mercoledì 29 settembre, è stato approvato un ddl proposto dal ministro della Cultura Dario Franceschini che ha stanziato 4,5 milioni di euro per celebrare gli 800 anni dalla morte del Poverello d’Assisi.

Si tratta di un ulteriore riconoscimento, da parte delle Istituzioni italiane, non solo della grandezza e della fecondità del messaggio di un gigante della Fede Cattolica, ma anche delle nostre vere radici culturali e religiose.

Il 4 ottobre, festa liturgica di San Francesco, era stato già definito dal Parlamento della Repubblica, nel 2005, giorno di «solennità civile e giornata per la pace, per la fraternità e il dialogo fra le religioni». Anche le prossime celebrazioni, quindi, rappresenteranno un’occasione propizia per divulgare a livello popolare sia gli ideali e i valori del Poverello sia le sue scelte di fedeltà al Vangelo ed alla Madonna Povertà.

La notizia del provvedimento governativo arriva pochi giorni prima dell’apertura ad Assisi, questa volta finalmente in presenza, di The Economy of Francesco, l’appuntamento internazionale promosso dal Papa che vede ogni anno riunirsi giovani economisti, imprenditori e promotori di economia sostenibile, sotto i 35 anni, provenienti da tutto il mondo.

Il ddl per le celebrazioni dell’VIII centenario della morte del Patrono d’Italia, come informa il Ministero della Cultura (MiC), prevede l’istituzione di un «Comitato nazionale, con il compito di elaborare un programma culturale relativo alla vita, all’opera e ai luoghi legati alla figura di San Francesco. Il Comitato sarà composto da quindici membri, scelti tra esponenti della cultura italiana e internazionale aventi comprovata competenza e conoscenza della vita e delle opere di San Francesco d’Assisi, nonché tra rappresentanti di enti pubblici e privati che, per le finalità statutarie o per l’attività culturale svolta, abbiano maturato una specifica competenza e conoscenza della figura da celebrare o che siano particolarmente coinvolti nella celebrazione per l’ambito territoriale o istituzionale in cui agiscono».

I membri del Comitato di prossima nomina, aggiungono dal MiC, «non hanno diritto ad alcun compenso, gettone di presenza o altro emolumento comunque denominato ma al solo rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate per le attività strettamente connesse al funzionamento del Comitato, secondo la normativa vigente».

Il provvedimento, che non vedrà coinvolta soltanto la città natale del Poverello, ovvero Assisi, ma buona parte dell’Italia che ha visto il passaggio o il riflesso in qualche modo del messaggio di Francesco, sarà sottoposto al Parlamento approvi per l’approvazione definitiva.

«Mentre stiamo preparando l’itinerario con tutti i membri della famiglia francescana – dice Fra Marco Moroni, custode del Sacro convento di Assisi – auspichiamo che tutte le celebrazioni e gli eventi che verranno previsti e realizzati nel nome del santo Patrono d’Italia attraverso il Comitato che verrà istituito, offrano occasioni per la costruzione di percorsi di pace, fraternità e solidarietà, con particolare attenzione alle persone che si trovano in maggiore difficoltà».

Il Governo Draghi, nell’approvare il ddl, ha accolto l’istanza proveniente in primo luogo dai frati di Assisi e, in tempi rapidi, ha consentito di raggiungere il risultato dell’approvazione da parte del Consiglio dei ministri consentendo, se le Camere faranno il loro dovere, di iniziare a lavorare con il giusto anticipo rispetto ad un anniversario così importante, dando in un periodo di tiepidezza e rassegnazione spirituale una straordinaria visibilità alle prossime celebrazioni francescane del 2026.

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Iniziative vuote, spreco di soldi, poi la riunione sull’Economia del tutto fuorviante, con partecipanti schiavi delle ideologie oggi in voga. Francesco sommerso da retorica e cultura, uno spreco di danaro per ricordare il POVERELLO. Se vogliamo far contento san Francesco, facciamo stanziare questo danaro che è anche nostro ai poveri, ai rovinati dal lookdown per esempio. E poi organizziamo ore di Adorazione eucaristica e recita del Santo Rosario.
A Dio queste carnevalate non piacciono. Francesco le avrebbe rifuggite.
L’avvenimento più importante dell’epoca moderna, le apparizioni di FATIMA a tre pastorelli poveri e ignoranti, non hanno insegnato nulla a troppa gente. Anche nella Chiesa.
Tobia