30mila medici statunitensi scrivono alla Corte Suprema contro l’aborto

di Angelica La Rosa

IL 90% DEI GINECOLOGI NEGLI STATI UNITI È CONTRARIO ALL’ABORTO

Più di 30mila medici dell’Alliance for Democratic Medicine si sono uniti per scrivere alla Corte Suprema degli Stati Uniti al fine di rivendicare il rispetto dei diritti dei nascituri, che sono da riconoscere come esseri umani come gli altri e, quindi, hanno l’inalienabile e intangibile diritto alla vita.

Questa associazione di medici e altri professionisti chiede fermamente il ripristino delle tutele legali per i bambini non ancora nati, mentre la Corte Suprema degli Stati Uniti è vicina all’analisi di un caso rilevante sull’aborto a partire dal prossimo primo dicembre.

Nei quasi 50 anni trascorsi da quando la corte si è pronunciata erroneamente nel caso Roe v. Wade e Doe v. Bolton, la scienza medica ha compiuto progressi significativi e ha sostenuto sempre più la posizione pro-vita“, hanno scritto dall’alleanza medica.

È tempo che la legge del nostro paese si metta al passo con i progressi della scienza medica e sostenga i diritti umani di tutti i nostri pazienti“.

L’alleanza medica ha fatto in modo di chiarire che gli operatori sanitari, quando si prendono cura di una donna incinta, lo fanno sapendo che si prendono cura non di uno, ma di due pazienti, poiché non ci sono dubbi (basati sulla scienza) sul fatto che i feti siano esseri umano, vivi e completi, dal momento del concepimento.

“È tempo per noi medici di difendere coraggiosamente la vita di tutti i nostri pazienti e chiedere che i nostri pazienti non ancora nati siano protetti”, hanno affermato dall’alleanza.

I medici hanno aggiunto anche che il 90% dei ginecologi non è d’accordo con l’esecuzione di aborti, processi che possono anche danneggiare seriamente le madri e lasciarle altamente inclini a future nascite premature, disturbi di salute mentale e persino la morte.

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