Un sano connubio tra società sportive private e Santa Sede

Un sano connubio tra società sportive private e Santa Sede

di Bruno Volpe

SAN GIOVANNI PAOLO II, BENEDETTO XVI E PAPA FRANCESCO HANNO VARIE VOLTE SOTTOLINEATO IL VALORE EDUCATIVO E SOCIALE DELLO SPORT

Un sano connubio tra società sportiva privata e Santa Sede. Lo ha realizzato a Gioia del Colle (Bari) un abile e raffinato imprenditore attento ai valori etici e sociali: Giuseppe Falcone. Da venti anni gestisce la “Polisportiva Padre Semeria” che ormai è diventata, in Puglia, capitale riconosciuta del padel, uno sport di derivazione tennistica che si pratica a coppie in un campo rettangolare e chiuso da pareti su quattro lati, con l’eccezione delle due porte laterali di ingresso.

Giuseppe Falcone ha sottoscritto, circa una ventina di anni fa un accordo ventennale con l’ONPMI Vaticana per la gestione di un’area di 10.000 metri quadrati sulla quale insistono due campi di padel, calcio, palestra ed oggi conta ben 2.500 iscritti. Lo abbiamo intervistato.

Giuseppe Falcone cos’è il padel?

“E’ uno sport che si gioca in coppia ed è divertente. Se in buona salute può essere praticato dall’adolescenza sino a settanta anni circa. Aiuta la salute del corpo e chi pratica questo sport allontana via anche i cattivi pensieri. Lo sport supporta il morale dell’individuo”.

Lei in Puglia, a buon diritto, è considerato un pioniere…

“Non uso questa parola, certo è che mi piace guardare avanti. Sono grato alla Santa Sede che ha creduto e crede in questo progetto. Abbiamo sottoscritto un contratto di gestione ventennale sul suolo”.

Sia Papa Giovanni Paolo II, sia Benedetto XVI e da ultimo Francesco hanno varie volte sottolineato il valore educativo e sociale dello sport…

“Lo sport aiuta a crescere. E’ una pratica molto valida per la salute del fisico, ma lo è anche per la mente e l’animo. La pratica sportiva aiuta a togliere tanti ragazzi dalla strada. Penso agli oratori di San Giovanni Bosco e San Filippo Neri. Se lo sport fosse maggiormente praticato, e le strutture pubbliche lo incentivassero, ritengo che tanti episodi di bullismo non accadrebbero”.

 

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