Ecco quanto sono realmente efficaci i vaccini

di Raffaele Cerbini

L’EFFICACIA DI MODERNA E PFIZER DOPO CIRCA TRE MESI CALA AL 20% MENTRE ASTRAZENECA DOPO 121 GIORNI E’ PRESSOCHE’ INEFFICACE. INTANTO AUMENTA L’ARMAMENTARIO TERAPEUTICO

L’Istituto superiore di sanità (Iss) il 18 Dicembre ha affermato che nei primi cinque mesi l’efficacia dei vaccini, senza specificare quali, è del 92,7% per calare all’82,6%.

I dati di The Lancet in Svezia parlano di efficacia di Pfizer del 92% dopo 15-30 giorni, del 47% tra i giorni 121-180 e solo del 23% dopo il giorno 211.

Simili dati per Pfizer provengono da Israele e pertanto non è chiaro come sia possibile che in Italia l’efficacia dei vaccini sia migliore che in altri Paesi.

Forse noi italiani siamo speciali?

I dati di Moderna sono simili a quelli di Pfizer, mentre l’efficacia di Astrazeneca è stata molto più breve e mostra una totale assenza di efficacia (-19%, ovvero si sono ammalati di più coloro che erano vaccinati) dal giorno 121 in poi.

All’inizio dell’anno avevo aspramente criticato l’utilizzo del vaccino Astrazeneca, tra l’altro gravato di gravi eventi avversi che hanno causato la morte di persone giovani e, per questo motivo, è stato poi riservato agli over 60.  In quelle occasioni avevo evidenziato più volte il fatto che l’efficacia del ciclo primario di vaccinazione con Astrazeneca fosse ben otto volte minore rispetto a quella di Pfizer; in altri termini: efficacia del 59,5% per Astrazeneca e del 95% per Pfizer, ovvero solo 5 persone su 100 non risultavano protette dalla vaccinazione con Pfizer mentre ben 40 persone su cento non erano protette dalla vaccinazione con Astrazeneca.

Non è pertanto affatto sorprendente vedere tante reinfezioni in Italia, concentrate in particolare nelle scuole e negli anziani fino a 79 anni, dal momento che gli insegnanti erano stati vaccinati proprio con Astrazeneca così come la fascia di età 60-79 anni.

Qualcuno prima o poi si chiederà mai perché questo governo abbia sempre fatto l’opposto di quanto scritto nella letteratura internazionale?

QUI il link all’articolo in The Lancet (di imminente pubblicazione)

Nel frattempo, ci sono notizie interessanti provenienti dalla agenzia europea dei medicinali, la quale ha autorizzato due nuovi farmaci per il trattamento della coronavirus e l’inserimento inrolling review (ovvero una modalità di valutazione che rende più rapidi i tempi per l’approvazione) di una nuova combinazione anticorpale e di una combinazione con effetto antivirale, che si spera possano essere utilizzati al più presto.

Quindi l’armamentario terapeutico aumenta ogni giorno di più.

 

* Specializzato in Medicina Interna e Medicina d’Urgenza, dal 2005 fa parte del mondo farmaceutico dove ha ricoperto varie posizioni con crescenti responsabilità e occupandosi da vicino di ricerca clinica in vari settori, per poi concentrare l’attività nelle terapie innovative, inclusa la terapia genica e la terapia somatica cellulare.  

 

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Vaccinatevi, il vaccino è efficace (basta vedere le morti giornaliere l’anno scorso, oggi sono molte meno).