“Carissima Società” che dici di voler salvaguardare la salute e il benessere dei cittadini…

di Antonella Paniccia

MAI AVREMMO IMMAGINATO UNA SOCIETÀ COSI’ ORWELLIANA

Carissima Società… e desidero rivolgermi a quella parte così altruista, generosa e buona che insorge, si scandalizza e si indigna (anche giustamente) per una pacca sul sedere, per un cane abbandonato, per un gay forse offeso e bistrattato… o persino per un asterisco mancante…

Carissima Società… che mai avrei immaginato così orwelliana, neanche nel peggiore degli incubi, come vorrei che buttassi giù quella maschera di fiera paladina di diritti che definisci “umani” e cominciassi, ora, ad inginocchiarti per ogni uomo (senza distinzione di colore) che viene ucciso, per ogni delitto rimasto impunito da anni, per ogni individuo che viene umiliato, oppresso e ferito nella sua dignità, soffocato nei suoi talenti da chi spesso esercita ignobilmente, e forse immeritatamente, poteri.

Come vorrei che iniziassi finalmente a considerare anche i diritti di quei “piccoli” esseri umani che semplicemente ignori perché sono custoditi nel grembo materno, creature che non hanno ancora voce per urlare il loro dolore quando malvagiamente vengono scartati come rifiuti; come vorrei che chiedessi perdono per ogni bimbo che non sorriderà, perché mai vedrà la luce, perché non desiderato, e per il quale – anche se per brevissimo tempo – si è accesa la scintilla divina della vita; come vorrei che provassi vergogna per ogni bambino che viene acquistato prima ancora di essere concepito e che, una volta nato, viene immediatamente strappato alle cure di una madre della quale neanche conoscerà le sembianze.

Vorrei che si chiedesse scusa ai piccoli alunni a cui oggi vengono sottratti la gaiezza, lo stupore e l’ingenuità dell’infanzia da immagini spudorate trasmesse in tv o, peggio, veicolate sui libri di scuola attraverso racconti che mentono persino sull’inizio della vita umana…

Vorrei che ti pentissi per ogni bambino che in classe non può vedere i lineamenti di insegnanti e compagni, di volti sorridenti, né gioire degli abbracci affettuosi e dei giochi con gli amici. Mi è stato inviato da una docente un video natalizio: che pena… i bambini parevano incatenati al loro banco e agitavano in maniera scomposta le manine mentre, con la voce incupita dalle mascherine, intonavano in inglese un canto augurale. Senza felicità, senza volto, senza esprimere nulla del Natale.

Perché il Natale è tutt’altro! È pace, è serenità (non paura), è abbraccio e accoglienza, è comunicare a tutti quella gioia che spontaneamente nasce dal cuore perché – come disse Benedetto XVI – è scritta lì da sempre, da Colui che ci ha amati prima ancora che ci formassimo nel grembo materno. Il Natale è la segreta consapevolezza di qualcosa infinitamente più grande di noi che però accade, qui ed ora, per tutti. È un Dio immenso, eppure riesci a contenerlo nei tuoi pensieri, a trattenerlo nel tuo sguardo luminoso, a comunicarlo ad ogni persona che incontri. Nonostante qualsiasi sofferenza, lutto o malattia.

Carissima Società che dici di voler salvaguardare la salute e il benessere dei cittadini … sono cresciuta nutrendomi  a scuola con ideali di giustizia, di libertà, di verità e bellezza, di carità verso il prossimo. Me li hanno fatti assaporare attraverso lo studio dell’arte e della letteratura, della storia e della Costituzione italiana, degli insegnamenti preziosi della fede e delle nostre radici cristiane. Ed io davvero ho creduto in essi,  mi sono sentita tutelata e protetta nei miei diritti perché sapevo che, al di sopra di tutto, c’era la Giustizia.

Ora però, che hai educato gli uomini ad esercitare il pensiero attraverso il discernimento e la capacità critica, perché non consenti ad ogni individuo di decidere quali scelte operare per la sua stessa vita? Perché etichetti come contrari alla scienza quanti si interrogano (e lo fanno in tutto il mondo ormai) per capire se ciò che altri ritengono un bene per la loro salute fisica, lo sia veramente? Perché, analogamente, non vieti di fumare, di usare stupefacenti o alcolici?

Perché hai costretto migliaia di persone, anche padri e madri di famiglia, a rinunciare al lavoro faticosamente conquistato solo perché hanno dei dubbi a motivo della loro fragilità e resistenza fisica, o semplicemente perché non desiderano subire ciò che appare ai loro occhi come una violenza fisica e morale? Non sono forse cittadini anch’essi, moltissimi dei quali hanno onorato la nazione italiana con i loro talenti? Non sono forse anch’essi  meritevoli di protezione e assistenza? E se davvero si vuole salvaguardare la salute di tutti, come mai viene discusso alla Camera il suicidio assistito? Perché si è sovente fautori dell’eutanasia?

Perché per avere una visita medica specialistica (di carattere urgente) si ottiene la prenotazione dopo almeno sei mesi di attesa? Non sta a cuore, in questo caso, la salute dei cittadini?

Perdonate se io non riesco a comprendere il senso di questo rovesciamento dei valori umani, dei diritti e della verità. Non si tratta di essere a favore o contro qualcosa, qui è in gioco molto di più. La partita che si sta giocando riguarda il rispetto delle opinioni, la libertà di scegliere la miglior terapia per curarsi, la tutela della propria fede religiosa. Ed infine: non basta essere medici, fisici, scienziati o generali per arrogarsi il diritto di disporre del corpo altrui. La vita, il corpo di ognuno, non appartiene allo Stato. Per i credenti appartiene solo a Dio. Tutto ciò che viene compiuto in violazione di questo principio potrebbe essere considerato un delitto.

Carissima società, quella delle sicurezze, degli agi e dell’opulenza… vorrei invitare tutti coloro che sono così sensibili ai problemi umani, sempre pronti a chiedere mediaticamente di versare modestissime cifre (un sms per due euro) a favore delle associazioni benefiche (o pseudo tali), e dei bambini che non hanno né cure né cibo, a riflettere su come trascorreranno il  Natale taluni docenti e le loro famiglie, e con essi tutti i lavoratori che sono stati sospesi dal lavoro, isolati dalla società, derisi e denigrati da amici e parenti, semplicemente perché hanno creduto davvero nei principi etici, di giustizia e di libertà che sono stati ad essi insegnati. Provate a vivere come loro un Natale di incertezza e di angoscia, di solitudine e di privazioni.

Ecco, quest’anno voglio augurarvi un Natale di incontro… sì, un incontro vero…con Colui che state ripudiando dalla vostra vita e che, tenacemente, cercate di cancellare, invano, dalla vita e dalla memoria altrui.

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