La Svizzera difende la sua sovranità anche nelle app: vietato all’esercito l’uso di Whatsapp

di Angelica La Rosa

IL SOLO SERVIZIO DI MESSAGGISTICA PERMESSO AL PERSONALE MILITARE È QUELLO SVIZZERO DI THREEMA

Whatsapp è l’applicazione di messaggistica più utilizzata in Svizzera, con un tasso di penetrazione di oltre l’80% tra i 16-64 anni.

Ma dall’inizio dell’anno l’app, che è di proprietà della società statunitense Meta (ex Facebook), non potrà più essere usata dai militari svizzeri per le comunicazioni di servizio.

Il solo servizio di messaggistica permesso al personale militare è quello svizzero di Threema. Così basta Whatsapp, Telegram, Signal o quant’altro. D’ora in poi si può utilizzare solo l’app elvetica. La società che gestisce Threema, infatti, ha la sua sede in Svizzera e i server si trovano pure nella Confederazione. Threema è considerata più sicura, soprattutto per quanto concerne la protezione dei dati e soprattutto non è sottoposta al cosiddetto Cloud Act, la legge statunitense in vigore dal 2018 che costringe i fornitori di servizi con sede negli USA a fornire – se richiesto – i dati relativi alle comunicazioni elettroniche.

“Il sistema di messaggistica è inoltre conforme al regolamento europeo sulla protezione dei dati e sottostà alla legislazione elvetica”, ha spiegato il portavoce dell’esercito Stefan Hofer all’agenzia di stampa Keystone-ATS.

“Questo bisogno di sicurezza per le truppe si è sviluppato in particolare dopo il primo impegno nella lotta contro il coronavirus”, ha precisato Stefano Hofer. L’app elvetica non è gratuita, ma l’esercito rimborserà i costi di quattro franchi per utente all’anno.

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