Il Vescovo di Las Vegas: “i politici ‘cattolici’ pro aborto si astengano dal fare la comunione”

Di Emanuela Maccarrone

L’ACCORATO INVITO DI MONSIGNOR GEORGE LEO THOMAS: “SE UN POLITICO DELLA DIOCESI DI LAS VEGAS SI TROVA IN DISACCORDO CON L’INSEGNAMENTO DELLA CHIESA SULLA SACRALITÀ DELLA VITA UMANA, GLI CHIEDO VOLONTARIAMENTE DI ASTENERSI DAL RICEVERE LA SANTA COMUNIONE MENTRE RICOPRE CARICHE PUBBLICHE”

 

Il Dipartimento della salute e dei servizi umani (HHS) degli Stati Uniti ha stabilito una decisiva azione sull’accesso all’aborto come “assistenza sanitaria essenziale”, eliminando le barriere che ostacolano l’esercizio di questo “diritto”,  attraverso le agenzie governative.

Tra i vari interventi progettati, la HHS donerà quasi 2 milioni di dollari in finanziamenti del Titolo X a Planned Parenthood per proteggere l’assistenza sanitaria riproduttiva e garantire l’accesso a servizi di pianificazione familiare di qualità.

Sulla questione è intervenuto Xavier Becerra, segretario del Dipartimento della salute e dei servizi umani (HHS), che in occasione del 49° anniversario della decisione della Corte Suprema, nota con il nome di  ‘Roe versus Wade’ (sentenza con la quale è stato legalizzato l’aborto negli Usa), ha dichiarato che “bisogna proteggere e rafforzare l’accesso all’assistenza sanitaria riproduttiva, compreso il diritto a cure legali e sicure per l’aborto che la Corte Suprema ha riconosciuto per decenni”.

A tale scopo è stata creata una task force di persone “impegnate per agevolare l’accesso all’aborto”, incluso anche l’abrogazione dell’emendamento Hyde in vigore da decenni come divieto bipartisan dell’interruzione di gravidanza finanziato dai contribuenti.

Mentre l’amministrazione Biden procede per questa direzione, il Vescovo di Las Vegas, monsignor George Leo Thomas, ha chiesto a tutti i politici cattolici che non sono d’accordo con l’insegnamento della Chiesa sull’aborto, di non presentarsi a ricevere l’Eucarestia.

“È mia sincera speranza che i politici cattolici, e i cattolici in generale, colgano questo momento per guardare in profondità nei loro cuori e riesaminare la convinzione morale della Chiesa sull’inviolabilità e la dignità della vita umana”, ha scritto il Vescovo qualche giorno fa.

L’intervento dell’arcivescovo è stato sollecitato da alcune dichiarazioni, apparse in un articolo del 24 gennaio sul Las Vegas Sun, dalla rappresentante democratica Susie Lee che ha esortato il Senato degli Stati Uniti a codificare i diritti di aborto nella legge federale.

La democratica ha dichiarato che sarà sempre “una feroce sostenitrice nella lotta per garantire che le donne abbiano la libertà di chiedere consiglio, illimitato e accurato, dal punto di vista medico, e di prendere le proprie decisioni sulla propria salute e sul proprio corpo. Proteggere il diritto all’aborto legale e sicuro sarà una battaglia in salita, ma non mi tirerò mai indietro”.

Il Vescovo ha evidenziato alcune contraddizioni nella dichiarazione rilasciata dalla democratica. Non solo la posizione della Lee, la quale si è dichiarata cattolica, è in netto contrasto con l’insegnamento morale della Chiesa cattolica, ma l’arcivescovo ha ribadito che dall’emanazione della decisione Roe v. Wade sono stati annientati nel grembo materno oltre 60 milioni di nascituri.

“Se un politico della diocesi di Las Vegas si trova in disaccordo con l’insegnamento della Chiesa sulla sacralità della vita umana, gli chiedo volontariamente di astenersi dal ricevere la Santa Comunione mentre ricopre cariche pubbliche. Io metto l’onere di quella decisione sulle spalle del singolo politico, e non sulle spalle dei pastori o dei ministri dell’Eucaristia”.

Il vescovo Thomas ha citato sia un documento sull’Eucarestia elaborato dai vescovi statunitensi lo scorso novembre, nel quale si afferma che qualsiasi cattolico rifiutasse consapevolmente e ostinatamente le dottrine della Chiesa cattolica sminuirebbe la sua comunione con la Chiesa, sia il canone 915 del Codice di Diritto Canonico, che vieta che i cattolici “che perseverano ostinatamente in peccato grave manifesto non siano ammessi alla Santa Comunione”.

 

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