Ecco chi è san Giovanni Theristi, “il Mietitore”

di Mariella Lentini*

I SANTI MANIFESTANO IN DIVERSI MODI LA PRESENZA POTENTE E TRASFORMANTE DEL RISORTO” (BENEDETTO XVI)

Che infanzia avventurosa quella di Giovanni! Nell’Italia del Sud, intorno all’anno Mille, i villaggi subiscono invasioni da parte degli Arabi che, a quei tempi, dominano la Sicilia e la Calabria. Una coppia di ricchi e nobili di Cursano, un borgo vicino a Stilo (Reggio Calabria) aspetta un bambino. Durante una di queste incursioni il villaggio viene distrutto, l’uomo ucciso e la moglie, assieme ad altre donne, resa schiava dai Saraceni e condotta a Palermo. In questa città siciliana, nel 995 circa, nasce il bambino che viene educato alla fede cristiana. Quando compie quattordici anni e viene a conoscenza della sua storia dalla madre, decide di mettersi in viaggio per raggiungere il suo paese d’origine.

Si racconta che a Messina il ragazzo attraversi il mare con in mano una piccola croce e una barca senza vela e senza remi. Per sfuggire a una nave turca, la barchetta si inabissa per riaffiorare, miracolosamente, lontano dalla nave nemica. Il giovane arriva sano e salvo sulle coste di Monasterace (Reggio Calabria) e si avvia a Stilo per incontrare il vescovo Giovanni e chiedere il Battesimo. Il ragazzo ha vestiti arabi e viene interrogato dal vescovo dubbioso sulle sue intenzioni. Il vescovo capisce di avere davanti un buon cristiano e così lo battezza dandogli il suo nome, Giovanni. Il ragazzo frequenta i monaci del luogo e le grotte dove abitano. Desidera vivere come loro e, nonostante sia molto giovane, viene accolto. Giovanni prega e lavora per mantenersi, dando una mano ai contadini del luogo.

È talmente virtuoso che dopo poco tempo Giovanni viene nominato abate del convento. Quando a Cursano viene scoperto un tesoro appartenuto ai suoi genitori, Giovanni regala tutto ai poveri. Il monaco aiuta sempre i contadini e i bisognosi e compie tanti miracoli. Il più famoso avviene quando una tempesta sta per distruggere il raccolto di grano. Giovanni prega Dio affinché il raccolto venga salvato. La preghiera viene ascoltata e all’improvviso un angelo, in un battibaleno, miete il grano. Il proprietario terriero, dopo questo miracolo, decide di donare i campi al convento di Giovanni. Da quel momento il santo viene soprannominato il Theristi, che significa “il Mietitore”. Egli muore a Stilo nel 1054 circa dove tuttora riposa, nella chiesa a lui intitolata. È il protettore dei mietitori.

 

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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