Ecco chi è la beata Maria Ludovica, “l’Angelo dei bambini malati”

di Mariella Lentini*

I SANTI MANIFESTANO IN DIVERSI MODI LA PRESENZA POTENTE E TRASFORMANTE DEL RISORTO” (BENEDETTO XVI)

Nascere poveri non è una sfortuna. La storia dei santi insegna che avere umili origini non significa essere perdenti per tutta la vita, anzi. L’infanzia vissuta nelle ristrettezze fortifica il carattere, fa apprezzare il valore delle piccole cose che possono dare felicità: un buon pranzo, il caldo di un fuoco scoppiettante, una palla per giocare, un libro, un amico, mamma e papà che si vogliono bene. Per diventare “giganti” è importante avere genitori che insegnano a diventare bravi cittadini, rispettosi delle regole del vivere civile, ma anche caritatevoli verso i più deboli e i bisognosi. Per imparare che la vera ricchezza non si trova nei beni che si possiedono, piuttosto nel talento che ognuno di noi può donare agli altri per rendere il mondo migliore. Questa è la storia di Antonina De Angelis nata nel 1880 in Abruzzo, a San Gregorio (L’Aquila), in una famiglia di poveri contadini ma profondamente religiosi. Prima di otto figli, Antonina aiuta la mamma ad accudire la casa e i fratellini, e il papà a coltivare i campi.

Frequenta il catechismo e, grazie alle lezioni che le impartisce in casa una maestra, impara un po’ a leggere e a scrivere. La mamma desidera vedere la figlia sposata. Ma la ragazzina è inquieta e sente che la sua strada non è quella di formarsi una famiglia. Antonina entra a far parte delle Suore della Misericordia a Savona dove le indicano la sua missione: partire per l’Argentina. Un ospedale pediatrico ha bisogno della sua assistenza. Antonina, diventata suora, si fa chiamare Maria Ludovica e, con la gioia nel cuore, nel 1907 s’imbarca a Genova assieme a tanti emigranti. Arriva a Buenos Aires e poi raggiunge La Plata. Due stanzette di legno sono i miseri spazi a disposizione per i bambini malati.

La giovane suora è addetta alla cucina. La sua modesta cultura non le permette di essere infermiera, né maestra. Tuttavia è talmente brava da essere ben presto nominata amministratrice. Grazie alla beneficenza di persone facoltose, le due stanzette diventano un ospedale pediatrico all’avanguardia, con annesso orfanotrofio, scuola e una chiesa. Suor Maria Ludovica acquista anche una fattoria che rifornisce l’Ospedale de Niños (“l’Ospedale dei bambini”) di cibo fresco: frutta, verdura, farina e latte. Madre Maria Ludovica, “l’Angelo dei bambini malati”, muore a La Plata nel 1962. Tutti ricordano il suo motto: «fare del bene a tutti, non importa a chi».

 

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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