La fede ha vinto il mondo… e anche le guerre

di Diego Torre

SOFFIANO I VENTI DI GUERRA, SCORRE IL SANGUE, MA LE RAGIONI DI CIÒ AFFONDANO IN RADICI PROFONDE

“E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?” (1 Gv. 5,5)

Soffiano i venti di guerra, scorre il sangue, ma le ragioni di ciò affondano in radici profonde.

La guerra è entrata nella storia con il peccato originale e può essere circoscritta, non completamente annullata, soltanto se il mondo ritorna pentito a Nostro Signore.

E’ uno degli aspetti più importanti del messaggio della Madonna a Fatima.

Quanto sta avvenendo in Ucraina (ma anche in Siria, Libia, Africa ad opera dell’integralismo islamico, nelle decine di milioni uccisi con l’aborto ogni anno nel mondo, e nelle mille guerricciole e guerriglie di cui non si parla) interroga noi cristiani sul significato della pace ma ancor più sulla incisività della nostra fede, che potrebbe salvare il mondo.

In questo tempo di tenebre per la fede cristiana (ma anche per la ragione umana) necessita che i credenti implorino da Dio questo dono prezioso per esserne testimoni e annunciatori credibili.

Bisogna ripartire dalla consapevolezza che “Il desiderio di Dio è inscritto nel cuore dell`uomo, perchè l`uomo è stato creato da Dio e per Dio; e Dio non cessa di attirare a sè l`uomo, e soltanto in Dio l`uomo troverà la verità e la felicità che cerca senza posa” (CCC 27).

Prescindendo da tale verità vi è sconfitta, insoddisfazione e infelicità. Dobbiamo crederci a tal punto che ogni attimo della nostra vita ne sia condizionato. E’ la religiosità naturale posta da Dio nel cuore di ogni uomo, la ragione più alta della sua dignità.

Ma non basta. La ragione umana consente una limitata conoscenza di Dio, il quale “perchè l`uomo possa entrare nella sua intimità, ha voluto rivelarsi a lui e donargli la grazia di poter accogliere questa rivelazione nella fede”(CCC 35).

Dio manifesta se stesso all’uomo come l’essere trinitario, conoscibile solo grazie al dono soprannaturale della fede. “Con la fede l`uomo sottomette pienamente a Dio la propria intelligenza e la propria volontà. Con tutto il suo essere l`uomo dà il proprio assenso a Dio rivelatore. (CCC 143).

L’uomo quindi si fida di Dio e si pone alla Sua sequela, conscio che, qualunque cosa accada, Egli la volgerà alla felicità eterna dell’uomo stesso.

Scriveva Tertulliano che «cristiani non si nasce, ma si diventa». La fede è un dono di Dio, ricevuto nel battesimo, che ognuno può accogliere liberamente, accrescere o rifiutare. Essa è un’adesione, intellettuale e affettiva, con cui il cristiano consegna tutta la sua persona a Dio. Dobbiamo quindi pregare perché essa cresca insieme alla nostra vita.

Certo, c’è un “rischio” nella fede, quello di credere in qualcosa di “indimostrabile”, perché promesso 2000 anni fa. Ma il rischio peggiore è quello di non fidarsi di Dio e andare a sbattere la faccia contro il muro dell’infelicità. Basta guardarsi intorno: chi è felice in un mondo senza Dio? Il drogato, l’alcolizzato, il pervertito, il disonesto?

La conformità ad essa dà senso alla nostra vita, e se è vero che la fede senza la vita quotidiana risulta sterile, è altrettanto vero che la vita senza la fede diventa arida. Quale sia il suo cuore ce lo ha ricordato S. Giovanni Paolo II con le prime parole della sua prima enciclica: «Il Redentore dell’uomo Gesù Cristo, è centro del cosmo e della storia». Deve esserlo anche della nostra vita; senza questa centralità non si è cristiani e la testimonianza assume un aspetto di facciata che gli altri riconoscono per tale.

Se trionfa la fede, trionfa la pace. Certo, le paci di questo mondo sono sempre relative ed imperfette, ma noi possiamo esercitare un’influenza, ed indirizzarle verso la pace assoluta. La prima via che ci si apre verso la pace assoluta è la pace interiore, che è una delle condizioni della pace esteriore. Essa feconda la pace esteriore come un fiume sotterraneo, che alimenta gli alberi attraverso le radici. ”La pace di tutte le cose è la tranquillità dell’ordine. L’ordine è la disposizione di realtà uguali e disuguali, ciascuna al proprio posto” (S. Agostino, La città di Dio). E se Dio, come è giusto, venisse messo al primo posto…..

 

PS. La foto è di repertorio. Non riguarda il conflitto Russia-Ucraina. Questa testata non spaccia foto e video taroccati come hanno fatto, per esempio, nei tg Rai…

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Il Post Scriptum è importante. avrebbe meritato la prima posizione dopo la fotografia,e non di essere relegato al fondo