Accettare sacrifici e rinunce, perché?

Accettare sacrifici e rinunce, perché?

di don Ruggero Gorletti

COMMENTO AL VANGELO DEL GIORNO: GIOVEDI’ 3 MARZO 2022

 

Dal vangelo secondo Luca 9,22-25

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

COMMENTO

«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua». Prendere la propria croce non significa cercare la sofferenza. Il Signore non ce lo chiede. Prendere la propria croce significa accettare di fare nella nostra vita la volontà di Dio, anche quando significa accettare sacrifici e rinunce, Accettare di fare la volontà di Dio spesso ci da fastidio perché noi siamo portati, come i nostri progenitori, a cercare di essere autosufficienti da Dio. Non ci piace che la nostra vita sia nelle mani di un Altro. Ma è invece accettando la volontà di Dio che la nostra vita verrà salvata, cioè potremo vivere pienamente la nostra esistenza terrena, pur con tutte le limitazioni e le sofferenze che questa nostra vita talvolta ci riserva, e soprattutto potremo essere accolti nella gioia piena ed eterna del Paradiso.

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