Ecco chi è santa Francesca Romana

di Mariella Lentini*

I SANTI MANIFESTANO IN DIVERSI MODI LA PRESENZA POTENTE E TRASFORMANTE DEL RISORTO” (BENEDETTO XVI)

 

Venerata come la “Santa di Roma”, Francesca Bussa de’ Leoni nasce nel 1384 da una famiglia dell’aristocrazia romana. Riceve un’educazione religiosa, soprattutto dalla madre. Vorrebbe farsi monaca ma per obbedire al padre sposa, ancora ragazzina, il ricco nobile Lorenzo de’ Ponziani. Nascono tre figli. Francesca cura con amore il marito, i bambini e la casa. Trova anche il tempo per pregare e compiere opere di carità nel quartiere in cui vive, Trastevere, offrendo cibo ai tanti affamati che circolano per le vie. Il suocero, dopo la morte della moglie, le affida con fiducia i granai e le cantine colme di provviste, riserve di alimenti che servono per la famiglia, in un periodo in cui le guerre, le carestie e le epidemie si susseguono continuamente.

Francesca aiuta i poveri regalando il cibo di casa. Quando viene scoperta il suocero la rimprovera, ma succede un fatto prodigioso: l’uomo si accorge che nel granaio ricompaiono i sacchi di frumento e una botte vuota si riempie di vino. Il suo animo è buono. Capisce che la generosità della nuora è guidata da Dio e le restituisce le chiavi della cantina e dei granai.

La donna assiste anche gli ammalati negli ospedali o in casa, lava per loro i panni sporchi, va a raccogliere la frutta assieme ai miseri contadini, chiede l’elemosina davanti alle chiese al posto dei derelitti che si vergognano di mendicare, ascolta, guida, consiglia, rasserena, riconcilia, fa diventare buoni i cattivi. La nobile Francesca Bussa de’ Leoni diventa “la poverella di Trastevere”: colei che si fa povera per meglio aiutare i più sfortunati. Compie opere buone come volontaria e rinuncia ai bei vestiti che potrebbe permettersi. Indossa un abito semplice per avvicinare il popolo con umiltà e chiede al marito il permesso di vendere i propri gioielli, per distribuire il ricavato ai bisognosi.

Francesca compie tanti miracoli: resuscita una neonata e fa parlare una ragazza muta. Altre madri di famiglia seguono il suo esempio. Nasce l’Ordine delle Oblate Benedettine di Maria (oggi Oblate di Santa Francesca Romana) e viene costruito un convento presso il Campidoglio, a “Tor de’ Specchi”, dove Francesca si ritira quando rimane vedova. Muore nel 1440 e il suo corpo è ancora oggi custodito nella Chiesa di Santa Maria Nova a Roma. È patrona degli automobilisti poiché, per la tradizione, il suo angelo custode era così luminoso da permetterle di leggere di notte, senza bisogno della lanterna. Protegge pure le vedove.

 

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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