La Disney sempre più succube di una politica aziendale in salsa LGBT

a cura di Angelica La Rosa

ADESSO C’È LA DISNEY POLITICAMENTE CORRETTA CHE AIUTA LE LOBBY OMOSESSUALI E TRANSGENDER A PLASMARE LA SOCIETÀ PASSANDO DALLE MENTI DEI BAMBINI

C’era una volta la Walt Disney, un’azienda che realizzava cartoni animati e film per intrattenere e divertire le famiglie e i loro figli… C’era una volta, ma oggi (forse) non c’è più.

Adesso c’è la Walt Disney Politicamente corretta che aiuta le lobby omosessuali e transgender a plasmare la società passando dalle menti dei bambini.

Hanno deciso di inserire un esplicito bacio gay nel cartone animato Lightyear. La vera storia di Buzz (il celebre space ranger del cartone Toy Story) in uscita a giugno. Genitori e nonni dovrebbero evitare di proporre il film ai loro figli e nipoti, tanto al cinema e quanto sulla piattaforma Disney (magari annullare l’abbonamento).

La Disney sta abusando della fiducia delle famiglie per fare politica sulla pelle dei bambini, e se adesso non reagiamo con forza il “bacio gay” sarà solo l’inizio.

Bisognerebbe fare pressione sulla filiale italiana della Disney per fare sapere alla “casa madre” americana che la politica aziendale in salsa LGBT non conviene alle casse dell’azienda.

Presto il bacio gay del cartone animato potrebbe diventare un bambino con “due padri” avuto tramite utero in affitto (ovvero la c.d. maternità surrogata), e non vogliamo immaginare cos’altro. Non è una questione di discriminazioni o di intolleranza. Molto semplicemente, la Disney non deve fare politica con i suoi cartoni animati. Se la fa, deve accettarne le conseguenze: il boicottaggio e l’indignazione delle famiglie, a partire dall’Italia.

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