Gesù vuole renderci la vita migliore e darci la salvezza eterna. E noi?

di don Ruggero Gorletti

COMMENTO AL VANGELO DI MARTEDÌ 29 MARZO 2022


Dal vangelo secondo san Giovanni 5,1-16

Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

COMMENTO

L’angelo che scende nell’acqua guarisce una persona sola, ogni tanto. Gesù invece guarisce tutti, sempre. Gesù porta a compimento le promesse del popolo di Israele. Ciò che nell’Antico Testamento era accennato, parziale, incompiuto, riservato a pochi, ora diventa reale, completo, per tutti. La grazia di Dio opera pienamente in Gesù. Il malato, che per trentotto anni tenta invano di arrivare per primo all’acqua ben rappresenta il popolo di Israele, che ha vagato con Mosè nel deserto per trentotto anni, compiendo lo stesso cammino che i soldati israeliani, nella Guerra dei Sei Giorni del 1967, a marce forzate hanno compiuto in pochi giorni. Quel malato, incontrando Gesù, ha avuto in un attimo quello che aspettava da tanti anni. Semplicemente facendo quello che Gesù gli ha chiesto di fare. Gesù vuole rendere migliore la nostra vita e vuole darci la salvezza eterna. Vuole guarirci dalle nostre malattie spirituali. E lo può fare. Fidiamoci di Lui e lasciamolo operare nella nostra vita. Facciamo quello che ci chiede. La nostra vita sarà migliore.

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