Aborto: l’Organizzazione Mondiale della Sanità svela le sue trame

di Angelica La Rosa

SECONDO L’OMS L’ABORTO DEVE ESSERE GRATUITO E RICHIESTO PER QUALSIASI MOTIVO E IN OGNI MOMENTO…

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ignorando il diritto alla vita e il Giuramento di Ippocrate che vieta ai medici di provocare l’aborto, ha dimostrato ancora una volta di servire gli interessi delle aziende abortive.

Nelle sue nuove linee guida, infatti, attacca le leggi che limitano l’aborto dopo un determinato periodo di gestazione.

Come rivelato dal Daily Mail, le nuove linee guida pubblicate dall’OMS affermano che le leggi che impediscono l’aborto in qualsiasi momento durante la gravidanza rischiano di violare i diritti di “donne, ragazze e altre persone in gravidanza”.

Non si capisce bene cosa si intenda con “altro”. Forse è un riferimento al mondo dei transessuali.

La giornalista e deputata conservatrice britannica Fiona Bruce, co-presidente del Gruppo parlamentare per la vita ha definito “completamente inaccettabile” e “veramente scioccante” qualsiasi proposta di legalizzare l’aborto fino alla nascita.

Un essere umano vitale potrebbe essere ucciso fino al momento della nascita. Eppure un giorno, un’ora, anche pochi istanti dopo, un’azione simile contro un bambino costituisce un omicidio“.

La “Guida alla cura dell’aborto” dell’OMS, che sarà pubblicata in questi giorni, sei anni dopo che il Ministero della Salute ha rivelato che il Royal College of Midwives stava promuovendo la stessa politica, raccomanda anche ai governi di consentire l’aborto in ogni circostanza, abolendo le leggi che vietano l’aborto perché il feto è del sesso “sbagliato”; non permettere alle donne di aver bisogno dell’approvazione di un medico o di un’infermiera per abortire; mettere in atto schemi di “pillole per posta” in modo che le donne possano ricevere farmaci per l’aborto dopo una telefonata; ridurre il diritto dei professionisti sanitari di rifiutarsi di partecipare agli aborti per motivi di coscienza.

Le Nazioni Unite, che sovrintendono all’OMS, hanno accolto con favore il suggerimento di rimuovere quelle che chiamano “barriere politiche non necessarie all’aborto sicuro“, inclusi “limiti su quando un aborto può essere praticato“.

Ma da nessuna parte nel documento di 210 pagine si fa menzione del dibattito etico sui diritti del nascituro, o se gli aborti siano moralmente accettabili quando dopo 22-24 settimane il feto ha buone possibilità di sopravvivere se nato prematuro.

Non si fa nemmeno menzione dell’aborto selettivo per sesso, nonostante il fatto che l’interruzione del feto femminile sia comune in paesi come l’India, il Pakistan e la Cina.

Prima della pubblicazione, l’OMS ha consultato un gruppo di 12 “esperti esterni”, tra cui la dottoressa Dhammika Perera, direttore medico globale della Marie Stopes International, con sede nel Regno Unito, la cui filiale britannica conduce oltre 60.000 aborti all’anno sul Servizio Sanitario Nazionale, e la dottoressa Laura Castleman di Planned Parenthood Michigan, il più grande fornitore di aborti negli Stati Uniti.

La dottoressa Perera ha descritto termini come “aborto tardivo” o “battito cardiaco fetale” come “retorica anti-aborto” . Si oppone anche alla parola “utero” perché assegnerebbe “un valore emotivo e simbolico a un organo”.

«È inaccettabile che l’Organizzazione Mondiale della Sanità faccia pressioni per aumentare il numero degli aborti nel mondo chiedendo agli Stati di eliminare ogni limite all’aborto e di sopprimere l’obiezione di coscienza dei medici, definita “indifendibile”. Le nuove linee-guida sulle “cure abortive”, stilate sotto la dettatura di lobby abortiste come Planned Parenthood Federation, Marie Stopes International e il Center for Reproductive Rights di Ginevra, devono essere immediatamente ritirate, poiché perseguono un obiettivo opposto e contrario alla salute delle donne e auspicano una carneficina di nascituri innocenti. Come se non bastasse, l’OMS promuove l’ideologia gender invitando ad applicare le linee guida a “donne, ragazze o altre persone incinte”, come se anche un uomo potesse portare avanti una gravidanza», ha dichiarato il presidente di Pro Vita & Famiglia Antonio Brandi.

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….e pensare che ci sono e ci sono state donne che hanno rinunciato alla loro vita per di salvare quella della creatura che portavano in grembo….