Per recuperare la dimensione altamente spirituale della vita di fede

di Paola Liberotti

I “SERMONI SUL CANTICO DEI CANTICI” DI SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE

I celebri “Sermoni sul Cantico dei Cantici” di San Bernardo di Chiaravalle, ora riproposti dalle Edizioni Ares (Milano 2022, pp. 408, euro 20, a cura di Giovanni Bacchini), la cui stesura iniziò verso il 1135, per essere interrotti dalla morte del Santo, sono un capolavoro della letteratura monastica del Medioevo: rappresentano la sintesi del pensiero teologico di San Bernardo, che li rivolgeva quotidianamente ai suoi monaci, collocandolo al vertice della mistica medievale.

Ecco la storia affascinante della vocazione del Santo. Tutto iniziò nella notte di Natale del 1111, quando Bernardo ebbe una visione del Bambino Gesù e decise di farsi monaco nel monastero di Citeaux, dove entrò nel 1113; due anni dopo, però, partì da lì con altri monaci, per fondare un nuovo monastero a Clairvaux. Divenne quindi un grande riformatore del suo ordine, tanto da essere considerato il vero fondatore dei Cistercensi, ma avrà anche grande influenza sulle vicende ecclesiastiche e politiche dell’Europa.

San Bernardo, che per la sua eloquenza fu chiamato Doctor mellifluus, sosteneva la via della contemplazione e, come tutti i cistercensi, un rigoroso ritorno alla regola di San Benedetto. Importantissima la sua eredità spirituale, da riscoprire specialmente per i lettori del nostro tempo, in cui il misticismo sembra purtroppo talvolta messo in secondo piano, di fronte a un’esaltazione spesso esagerata del semplice attivismo. Occorre invece recuperare la dimensione più puramente spirituale della vita di Fede, e gli scritti di San Bernardo di Chiaravalle sono esemplari in tal senso: come questi immortali “Sermoni” testimoniano tuttora.

* Legio Mariae – Roma

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