Spesso non capiamo perché il Signore non concede quello che gli chiediamo

di don Ruggero Gorletti

COMMENTO AL VANGELO DEL GIORNO DI SABATO 28 MAGGIO 2022

Dal vangelo secondo san Giovanni (16, 23b-28)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».

COMMENTO

«Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena». Il Signore accoglie le nostre richieste se queste portano alla pienezza della gioia. Spesso però non capiamo perché il Signore non ci concede quello che gli chiediamo, che tante volte sono cose obiettivamente giuste e gravi. È un mistero, qualcosa che non possiamo comprendere fino in fondo. Dobbiamo però sempre ricordare che l’orizzonte di Dio non sono i giorni che trascorriamo su questa terra, ma la vita eterna. Ed è in questa prospettiva che dobbiamo ricordare che, come diceva il Manzoni, il Signore non permette mai che sia turbata la gioia dei suoi figli se non per darne loro una più certa e più grande. Non lasciamoci scoraggiare dalle piccole o tante cose che non vanno. In questa nostra esistenza terrena è inevitabile. Nei momenti più difficili ricordiamo sempre che l’amore del Signore non ci abbandona mai, e che siamo attesi a prendere parte alla felicità che non ha fine.

 

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