La salvezza della Chiesa non compete a certi “zelanti”

di Pietro Licciardi

LA TRADIZIONE SI DIFENDE PREGANDO E COLTIVANDO SANA DOTTRINA E BUONA LITURGIA, NON CALUNNIANDO O DENIGRANDO IL PAPA

Purtroppo in questi tempi sciagurati è quanto mai chiara l’azione del demonio, il quale ha chiamato a raccolta tutti i suoi servi per portare a compimento l’opera di sovversione. Non poteva quindi mancare l’attacco al suo nemico numero uno: la Chiesa cattolica. Un attacco condotto con le armi classiche della persecuzione, non solo fisica, e dell’eresia.

Come già avvenuto nella storia con le eresie è giunta anche la contrapposizione feroce e senza quartiere tra chi da una parte si ritiene il riformatore, il novatore che ha capito tutto del messaggio evangelico e vuole convertire alla “nuova” chiesa la massa beghina e, dall’altra, chi resiste, fedele alla Tradizione e alla ortodossia.

Purtroppo però questa volta per intorbidire le acque – evidentemente memore delle vittorie solo parziali del passato – il demonio ha pensato bene di aizzare e buttare nella mischia con toni e modi simili se non uguali agli eretici novatori – anche tanti che si pregiano di appartenere alla “tradizione”, intesa come la Chiesa di sempre, così come ci è stata affidata da Nostro Signore Gesù e come dovrà Egli trovarla alla fine dei tempi.

Nel mirino di costoro soprattutto il Santo Padre Francesco, dipinto come l’eretico, l’usurpatore del seggio petrino e perfino un “anticristo”.

Purtroppo costoro non si rendono conto di fare esattamente il gioco del maligno, principe della menzogna, che si ritrova a godere di un doppio successo: da una mettere in cattiva luce i “tradizionalisti”, fatti passare per fanatici ed eretici a loro volta in quanto ribelli all’autorità del Papa e dei vescovi; dall’altra aumentare la sfiducia e la confusione tra i cattolici, che adesso più che mai avrebbero bisogno invece di unità e coesione per resistere agli attacchi concentrici del mondo a ciò che resta dell’ordine naturale voluto da Dio.

A questi fanatici dell’ortodossia occorrerebbe ricordare che la barca di Pietro non ha mai, nella sua lunghissima storia, navigato in acque tranquille. Le eresie l’hanno infestata fin da subito mentre in tempi meno turbolenti ha dovuto fare i conti con la corruzione morale e materiale del clero, senza parlare dei feroci attacchi subiti in epoca moderna da parte di nemici sempre nuovi: dalle sette laiciste, gnostiche e massoniche, ai neopagani, agli adepti delle nefaste ideologie partorite dalla Rivoluzione Francese: il socialismo, il comunismo e il nazionalsocialismo.

Neppure il trono di Pietro è rimasto immune, avendo conosciuto antipapi, papi eretici, ricordiamo papa Vigilio e dopo di lui il suo diacono e successore Pelagio I, vissuti entrambi nel V secolo, i quali cedettero alle prolungate minacce e lusinghe dell’imperatore Giustiniano, o a papa Onorio (VI secolo); papi sodomiti, come Giulio III o sessuomani come Innocenzo VIII al quale furono attribuiti sette figli illegittimi. Di Giovanni XII (955-964), diventato papa a 17 anni, si dice avesse trasformato il palazzo del Laterano in un enorme harem, frequentato da prostitute e ragazzi disposti a tutto. Infine Sergio III, il quale ha subito una sorta di damnatio memoriae vaticana per via dei suoi presunti assassinii.

Ebbene, nonostante ciò la Chiesa, santa e cattolica, non solo è sopravvissuta ma si è sempre rinnovata con un gran fiorire di santi e di conversioni, segno che a guidarla e governarla non sono gli uomini – perfino il Papa, capo assoluto e monarca, non è che un “amministratore” e custode – ma Nostro Signore Gesù, che l’ha pure posta sotto la protezione di Maria. Quindi sono fuori luogo e da evitare certe prese di posizione, specialmente da parte di chi si ritiene parte della tradizione, in quanto non sono certo i laici ad avere l’autorità e il potere di stabilire chi sia il Papa legittimo e chi no.

Fintanto che la Chiesa, nelle sue legittime istituzioni, non afferma il contrario, al Papa regnante va il nostro rispetto e la nostra filiale sottomissione ben sapendo – perché è il Magistero che lo stabilisce – che alla parola del Vicario di Cristo va assoluta obbedienza solo quando Egli si esprime ex-cathedra, mentre su tutto il resto lo si ascolta con attenzione ma si ha libertà di coscienza. Non solo, ma proprio perché è di Cristo e nessun altro la potestà sulla Sua Chiesa, ribellarsi ad essa è come ribellarsi a Dio stesso, il quale evidentemente nei suoi insondabili piani vuole per la barca di Pietro la nuova prova alla quale è oggi sottoposta. In caso contrario non c’è dubbio che sarebbe già intervenuto, senza aspettare l’invito di certi zelanti.

Chi ha veramente a cuore la Chiesa dunque prega per essa, per i suoi pastori – anche se in certi casi sarebbero più indicati esorcismi… – e approfondisce la dottrina e il magistero di sempre, quello della Tradizione, per non cadere preda e vittima di chi sta operando dall’interno in nome del “nuovo” per erodere e distruggere la sposa di Cristo. Ricordando che per battere la rivoluzione – in atto anche nella Santa Casa – non occorre una rivoluzione al contrario ma il contrario della rivoluzione come ci ricorda Joseph de Maistre: ovvero preghiera, carità, catechismo e partecipazione devota alla liturgia.

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Vorrei fare una domanda riguardante bergoglio da tempo gira orami in maniera sempre più insistente la notizia che la declarazio di benedetto XVI ovvero delle sue dimissioni e invalida perché lui dichiara di lasciare il ministero attivo ma non al munus pietrino che rimane nelle sue mani,di conseguenza il conclave che ha eletto bergoglio e invalido a norma del diritto canonico,poi ce sa anni un sacerdote don minutella che non solo e stato scomunicato ma anche ridotto allo stato laicale per affermare da anni che il vero papa è Benedetto XVI e bergoglio non è il papa non crede che sia stata fatta una ingiustizia nei confronti di questo integerrimo sacerdote retto nella dottrina bimillenaria cattolica e fatto fuori dal misericordismo di bergoglio?perché non è mai stato convocato in vaticano per esporre le proprie ragioni?forse hanno paura della verità quella vera ?perché e chiaro a questo punto che se venisse fatto un processo canonico dovrebbero ammettere che bergoglio non è il papa