Inseguendo il politicamente corretto la chiesa cattolica tedesca è piombata nelle tenebre

di Diego Torre

IL FIASCO DEL 102° KATHOLIKENTAG

A Magonza nel 1848 nasce il Katholikentag, ovvero il più grande evento del mondo cattolico tedesco dei tempi moderni. Celebrato ogni 2 anni in una città diversa, esprime la molteplicità e la forza soprattutto del laicato cattolico.

Forum per dibattiti, cerimonie religiose, stand espositivi, festival della fede, esso ha sempre visto la partecipazione di leaders politici e religiosi, tedeschi e stranieri. Sopravvissuto con successo al Kulturkampf di Bismark ed al Terzo Reich di Hitler, questa festa della fede rappresentava legittimamente la fierezza e la forza della chiesa tedesca col suo mastodontico impegno organizzativo e con presenze fino alle 100.000 persone.

Il tema della 102° edizione, scelto per quest’anno, è stato: “condividere la vita”, ma è successo esattamente l’opposto.

La BVL – Associazione federale che raggruppa le organizzazioni tedesche per il diritto alla vita – che coordina la marcia annuale per la vita a Berlino, non ha potuto esporre in un suo stand perché gli organizzatori non erano “in grado di determinare che la vostra organizzazione sia chiaramente cristiana“, come dichiarato dalla presidente dell’associazione Alexandra Maria Linder. E mentre si taceva su tale tema si dibatteva invece su quelli cari all’agenda LGBT, i cui gadget arcobaleno presenziavano tranquillamente in ossequio al “nuovo percorso” della chiesa tedesca ormai lontana dalla dottrina cristiana.

L’outing infatti dei “cattolici” tedeschi è ormai plateale. Cardinali, vescovi, laici …. Tutti a rincorrere lo spirito del mondo e a negare la verità cristiana su persona e sessualità pur di essere a la pagè.

Negazione del catechismo, benedizione a coppie LGBT, contestazioni aperte al magistero della Chiesa e …. chi più ne ha più ne metta.

Dulcis in fundo (non poteva essere diversamente!) monsignor Bätzing, presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha dato la comunione a Thomas de Maizière, capo della Chiesa evangelica tedesca, e monsignor Fürst, vescovo di Stoccarda, ha fatto lo stesso nei confronti del presidente del Landtag del Baden-Württemberg, musulmano.

I numeri hanno duramente sanzionato gli snaturamenti di un evento che era stato vanto della chiesa tedesca. A fronte degli 80.000 ospiti previsti a Stoccarda si sono raggiunti appena i 20.000 (di cui 7.000 fra organizzatori, relatori e animatori di stand).

Le cifre si incrociano sinistramente con quelle del CROLLO, nel 2022, di 359.338 cattolici che hanno formalmente dichiarato di non appartenere più alla Chiesa (dati della Conferenza episcopale tedesca).

Nel 2020 se ne erano andati “appena” in 221.390. Pensa qualcuno, cominciando dalle loro Eccellenze, che simili collassi si possano arginare inseguendo il politicamente corretto?

La forza della Chiesa sta in Dio, nella corrispondenza alla Sua grazia e nella fedeltà alla Sua Parola. Il resto è aria fritta cucinata nell’inferno.

 

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