Un male piccolo può avere effetti terribilmente grandi

di don Ruggero Gorletti

COMMENTO AL VANGELO DI SABATO 30 LUGLIO 2022

Dal vangelo secondo san Matteo (14, 1-12)

In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!». Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre. I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.

COMMENTO

Il male è diffusivo di sé. Cioè quando facciamo un male piccolo spesso si sviluppa un effetto negativo molto più grande. Vediamo il testo: Erode sta dando una cena per il suo compleanno. Sono presenti i notabili del regno, Probabilmente quindi una compagnia di uomini di una certa età. Danza una bella ragazza, possiamo immaginare che lo faccia con grande sensualità, in modo da ammaliare i suoi anziani spettatori. Che male c’è, si potrebbe dire? Ci sono cose più gravi nella vita! Erode, oramai dimentico di ogni ragionevolezza, si lascia andare ad una promessa del tutto fuori luogo. La ragazza, bella, sensuale, una velina si direbbe oggi, è però terribilmente vuota: può chiedere quello che vuole e non sa cosa chiedere. Deve farselo suggerire dalla madre. Alla fine di questo teatrino ci scappa il morto. Giovanni Battista, il più grande tra i nati di donna, viene decapitato. Il male piccolo ha avuto un effetto terribilmente grande. Ma questo è potuto succedere perché si è verificato nel contesto di una vita lontana da Dio. Erode viveva con la moglie di un altro, cosa molto comune anche ai nostri tempi, oggi i due si chiamerebbero due «divorziati risposati». È inutile illuderci: vivendo abitualmente lontani da Dio noi diamo spazio al male nella nostra vita. E ci illudiamo se pensiamo di poterne dominare gli effetti. Cerchiamo, con l’aiuto del Signore, di vivere in grazia di Dio, di evitare il peccato, soprattutto quelle situazioni di peccato abituale. Se ci troviamo a vivere in una situazione di questo genere chiediamo al Signore di aiutarci ad uscirne. Nulla più che l’abitudine al peccato può causare gravi danni nella nostra vita, in questa esistenza terrena e nella vita eterna.

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