In Germania la sinistra e i liberali vogliono permettere di “cambiare” sesso una volta all’anno

di Angelica La Rosa

SECONDO LIBERALI E “PROGRESSISTI” TEDESCHI PER CAMBIARE SESSO SI POTREBBE COMINCIARE FIN DALL’ETÀ DI 14 ANNI


Stanno inquietando le notizie per cui il governo tedesco guidato dal leader socialdemocratico Olaf Scholz avrebbe intenzione di approvare una legge per i trans che consentirebbe loro di “cambiare” sesso al massimo una volta all’anno.

Il quotidiano tedesco Bild ha sintetizzato i piani dell’esecutivo riportando che “il governo federale vuole minare la biologia con una legge“. Seguendo il modello già approvato in altri Paesi, infatti, si intende approvare una legge che consente il “cambio” di sesso semplicemente esprimendo la volontà di tale cambiamento. La differenza con altre normative in materia già approvate in Europa sarebbe che in Germania si vorrebbe permettere di “cambiare” sesso ma una volta all’anno…

Infatti, il disegno di legge prevede che, dalla metà del 2023, si possa cambiare sesso e nome nel registro civile tedesco dall’età di 14 anni in poi, anche senza doversi sottoporre a un nuovo intervento chirurgico. E questo, come detto, sarà possibile anche ogni anno!

E’ inutile sottolineare che se una tale legge entrasse in vigore metterebbe sotto pressione le famiglie, rischiando di dividerle. Perché se i genitori sono contrari al cambiamento, ma il loro figlio adolescente insiste, secondo i piani del governo dovrà decidere un tribunale della famiglia, anche contro la volontà dei genitori.

Il piano del ministro della Giustizia tedesco Marco Buschmann (esponente del Partito Liberale Democratico) e di Lisa Paus, dei Verdi, sarà particolarmente aggressivo per tutti coloro che non accettano questa assurdità della conversione. Ad esempio, chi usa il nome di una persona utilizzato prima della conversione, al posto di quello che ha scelto, sarà multato.

Un ulteriore elemento che inquieta è che, secondo quanto riportato dal Bild, non sembra esserci molta resistenza al progetto tedesco. Addirittura l’associazione per la “tutela dell’infanzia” Kinderschutzbund (DKSB) si è dichiarata favorevole alla futura legge, laddove le chiese evangeliche, sempre secondo il quotidiano tedesco, hanno espresso l’opinione pilatesca secondo cui una tale “riforma” possa essere valutata “serenamente“.

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