I grandi censori tecnologici sono terrorizzati dalla libertà di parola

di Angelica La Rosa

TWITTER HA DEFINITO L’USO DELL’ESPRESSIONE “GROOMER” COME UN “COMPORTAMENTO ODIOSO”

I grandi colossi dei Big Tech continuano a dimostrare la loro ostilità alla libertà di parola. Lo ha affermato la dottoressa Jennifer Roback Morse, presidente del Ruth Institute statunitense, citando la decisione di Twitter di sospendere diversi utenti per aver utilizzato il termine “groomer”.

Twitter ha definito l’uso dell’espressione “comportamento odioso”, che sostiene stigmatizza quando viene utilizzata nel contesto dell’identità di genere.

La dottoressa Morse ha spiegato che il ‘Grooming’ è la manipolazione dei bambini per renderli suscettibili allo sfruttamento sessuale da parte degli adulti. Nel contesto dell’identità di genere, il termine “groomer” può significare adulti che manipolano i bambini per farli confondere sulla loro identità sessuale o di genere.

Secondo la Morse “l’ottica della soppressione del linguaggio è terribile e crea una presunzione di condotta indifendibile. Mandare i bot di Twitter a schiacciare meccanicamente i discorsi per l’uso di una singola parola non è il comportamento di un agnello innocente. Le persone che parlano ai figli di argomenti sessuali, inclusa l’identità sessuale, dovrebbero essere preparate a difendere il contenuto del loro discorso”.

Secondo la dottoressa, infatti, le conversazioni con i bambini piccoli non sono innocue, ma sono potenzialmente motivo di confusione per il bambino e creano un cuneo tra il bambino e i suoi genitori.

La Morse ha osservato che lo sfruttamento sessuale dei bambini è una tragedia crescente. “Uno degli esempi più noti è Ghislaine Maxwell, che a giugno è stata condannata a 20 anni di carcere per aver reclutato minori da abusare sessualmente da Jeffrey Epstein e dai suoi amici”.

“Il termine ‘grooming’ è stato usato ripetutamente nelle testimonianze delle vittime e nella copertura mediatica del processo. Perché non è stato dichiarato ‘odioso’ questo termine in quel caso?”, si chiede la Morse.

 

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