Fallimento e giudizio di condanna per chi vive senza Cristo
di Padre Giuseppe Tagliareni*
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LE COSE ULTIME
“Mi mostrò poi un fiume d’acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città e da una parte e dall’altra del fiume si trova un albero di vita che da dodici raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni. E non vi sarà più maledizione. Il trono di Dio e dell’Agnello sarà in mezzo a lei e i suoi servi lo adoreranno; vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome sulla fronte. Non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli. Poi mi disse: «Queste parole sono certe e veraci. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi ciò che deve accadere tra breve. Ecco, io verrò presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro»… Poi aggiunse: «Non mettere sotto sigillo le parole profetiche di questo libro, perché il tempo è vicino. Il perverso continui pure a essere perverso, l’impuro continui ad essere impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora. Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il principio e la fine. Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all’albero della vita e potranno entrare per le porte nella città. Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna! Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino». Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ascolta ripeta: «Vieni!». Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’acqua della vita. Colui che attesta queste cose dice: «Sì, verrò presto!». Amen. Vieni, Signore Gesù. La grazia del Signore Gesù sia con tutti voi. Amen!” (Ap 22).
Come ci fu un principio del mondo e della storia umana, così ci sarà una fine. Il Verbo di Dio fatto Uomo è l’Alfa e l’Omega, colui che ricapitola tutta la storia e tutta la creazione, colui che né dà il senso, perché possiede il libro dei decreti di Dio e scioglie i suoi sigilli per darvi attuazione. Egli dirige la storia verso il suo compimento e alla fine apparirà nella sua gloria, per il giudizio e per le nozze eterne con la sua Sposa, la Chiesa. “Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui”, sia le cose visibili che quelle invisibili (cfr. Col 1,16), perché in Lui “abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9).
Il Cristo, l’Agnello immolato, risorto e vivente, asceso dalla terra alla destra del Padre e ritto sul trono di Dio, è il Figlio di Dio, il Verbo, ma anche il “figlio dell’uomo” (cfr. Dan 7,13), a cui viene consegnato un Regno che non avrà mai fine. A Lui l’intera corte celeste tributa “lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli» (Ap 5,13) e la stessa adorazione dovuta a Dio solo (cfr. Ap 5,14). Chi vive senza riconoscere Cristo è fuori del senso della storia e andrà incontro al sicuro fallimento e al giudizio di condanna. Così ogni mala pianta o istituzione che non fu piantata o istituita dal Padre, sarà tagliata e gettata nel fuoco (cfr. Mt 15,13).
C’è Uno che giudica tutti e dà sentenza irreformabile, a cui segue premio o castigo eterno. A Lui il Padre ha dato potere di giudicare, “perché è Figlio dell’Uomo” (Gv 5,27), è vissuto tra noi, fatto simile a noi in tutto eccetto il peccato. Egli ha espiato il peccato dell’ uomo, immolando se stesso sul legno della croce; è morto ed è risorto. Chi crede in lui ha la vita eterna; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nell’Unigenito Figlio di Dio, rifiutando il dono e la luce dello Spirito Santo (cfr. Gv 3,18-21).
Agli uomini è dato un tempo per decidersi se aderire al suo Vangelo o no. Egli manda i suoi servi a chiamare tutti gli uomini al suo regno, al suo Banchetto nuziale nei cieli, ma non tutti rispondono di sì. Molti sono troppo indaffarati e invischiati nelle cose terrene: essi resistono a continui richiami e castighi. Così i perversi cioè coloro che amano la malizia, e gli impuri cioè coloro che fanno entrare nel cuore amori agli idoli di vanità. Invece, i giusti e i santi sono coloro che osservano i Comandamenti di Dio e professano la testimonianza di Gesù. Mentre i reprobi portano sulla fronte e sulla mano destra il marchio della Bestia, simbolo della ribellione e delle perversione, gli eletti portano sulla fronte il segno del Dio vivente e saranno da Lui riconosciuti e premiati, perché “hanno lavato le loro vesti, rendendole candide col Sangue dell’Agnello” (Ap 7,14).
Dopo la “grande tribolazione”, scenderà dal cielo la Città eletta, la nuova Gerusalemme, che sarà l’abitazione degli eletti e Dio sarà con loro. Li illuminerà con la sua luce, asciugherà le loro lacrime, li consolerà e li renderà felici e senza afflizioni. Vedranno il suo volto ed Egli scriverà un nome nuovo sulla loro fronte insieme col suo Nome nuovo; li nutrirà di manna celeste e li porterà alle sorgenti della vita; condividerà con loro il potere e il regno che il Padre gli avrà consegnato nelle mani. E regneranno per i secoli dei secoli. Ed Egli creerà cieli nuovi e terra nuova, facendo nuove tutte le cose, per togliere ogni segno di maledizione, di rovina e di morte.
Dal trono di Dio e dell’Agnello scaturirà un fiume di acqua viva che darà vita piena a tutte le creature che vi saranno ammesse, provenienti da tutte le nazioni. Esse verranno a Sion e porteranno le loro ricchezze e riconosceranno che Dio è con noi. Allora su tutta la terra regnerà il Signore e sarà dato agli uomini un tempo di pace, mentre Satana, il serpente antico sarà confinato e rinchiuso per mille anni e non potrà più sedurre la terra.
Sarà questo il tempo del Regno di Dio sulla terra. Si adempirà così la domanda “Venga il Tuo Regno!”, che Gesù ci fa dire nella preghiera del “Pater”. Sarà come un nuovo Eden: l’umanità riconoscerà il Signore e la Sua Legge sarà scritta nei loro cuori. L’amore regnerà nei rapporti umani e saranno celebrate le “Nozze dell’Agnello”: il Cristo, Uomo-Dio si unirà alla Chiesa, sua Sposa, nel tripudio di tutti gli eletti, che parteciperanno con la veste nuziale. Cielo e terra si uniranno nel Banchetto nuziale dell’Agnello, alla presenza di Dio Padre e della Regina, Madre del Verbo incarnato e Madre di tutti i figli di Dio, splendente nella sua veste di grazia e coronata di stelle, davanti alla corte celeste e a tutti i Santi.
Nell’attesa lo Spirito d’amore va preparando la Sposa, perché sia “tutta gloriosa, senza macchia né ruga” (Ef 5,27). Quello sarà il giorno in cui la Stella radiosa del mattino splenderà in tutta la sua luce e non vi sarà posto per le tenebre. Allora sarà il trionfo del Cuore Immacolato di Maria.
Introdotto il Regno di Dio sulla terra, dopo un breve periodo di pace vi sarà l’ultima battaglia. Satana sarà slegato per l’ultima volta; sedurrà di nuovo le nazioni e alla testa di uno sterminato esercito cercherà di attaccare la Città eletta. Ma un fuoco del cielo fulminerà i nemici di Dio e li confinerà per sempre nello stagno di fuoco e di zolfo (cfr. Ap 20,10).
Vi sarà allora la risurrezione della carne e il Giudizio finale di tutti gli uomini, con la condanna dei reprobi alla maledizione eterna, mentre il Cristo con tutti gli eletti salirà al Padre che consegnerà loro il Regno eterno, preparato loro “fin dalla fondazione del mondo” (Mt 25,34). E allora sarà compiuto tutto il disegno di Dio: fare di Cristo il centro e il cuore dell’universo per dare la vita a tutte le creature, nel trionfo della sua Giustizia per i malvagi e della sua Misericordia per gli eletti.
* Padre Giuseppe Tagliareni
(29 luglio 1943 – 25 gennaio 2022),
è il fondatore dell’Opera della Divina Consolazione