La Madonna di Trapani: la Vergine sorridente

di Rachele Parrinello e Giada Maria Montalto

L’ITALIA È DISSEMINATA DI LUOGHI DELLO SPIRITO. OGGI “VISITIAMO” IL SANTUARIO PIÙ FAMOSO DELLA SICILIA OCCIDENTALE: MARIA SS. ANNUNZIATA DI TRAPANI. CUSTODISCE UNA STATUA MARMOREA DELLA VERGINE MARIA CHE SORRIDE.

Ai piedi del Monte San Giuliano conosciuto come Monte Erice, a poche miglia dal promontorio falcato della città di Trapani, sorge il Santuario mariano più famoso della Sicilia occidentale: il Santuario di Maria SS. Annunziata, denominato dalla devozione popolare come Madonna di Trapani. La costruzione della Basilica risale al XIII sec. ad opera dei padri carmelitani, ma poiché inizialmente erano state fatte loro solo delle semplici donazioni non vi era altro che una piccola cappella dedicata alla Vergine Maria SS. Annunziata. Il 1248-1250 furono gli anni in cui entra nel cenobio trapanese il figlio di una nobile e illustre famiglia Trapanese, gli Abate: il giovane diverrà Sant’Alberto. La sua entrata nel monastero favorì non poche donazioni e lasciti a favore dei Carmelitani che non solo furono favoriti nel loro sostentamento ma poterono anche avviare i lavori di ampliamento della primitiva Chiesetta. Ciò che sorprende maggiormente è che all’origine del culto alla Madonna di Trapani non c’è un’apparizione – cosa che invece accade spesso nei luoghi mariani – ma tutto nasce con una Chiesetta dedicata all’Annunziata. I Carmelitani accolsero nel loro “nuovo Carmelo” trapiantato in terra sicula, l’immagine marmorea della Vergine col Bambino che, per l’appunto, riceverà il titolo di “Madonna di Trapani”, la Signora del luogo. Attraverso alcune fonti storiche sappiamo che l’immagine fu portata in città nel lontanissimo 1290 e la tradizione ci ha tramandato che originariamente era venerata in Siria e apparteneva a un Cavaliere Templare pisano, tal Guerreggio. Quando i Cristiani vennero sconfitti dal gran Saladino, il Guerreggio decise di imbarcare la sua Statuina per sottrarla alle mani degli infedeli. Purtroppo, durante la navigazione verso Pisa, nel 1291, una furiosa tempesta costrinse la nave a trovar riparo nel porto di Trapani. Più passava il tempo, più i devoti cittadini trapanesi si legarono alla Madonna, tant’è che al momento della partenza si opposero con le loro forze affinché questa non fosse portata via. Molte volte i pisani tentarono di riprendere il viaggio ma ogni volta si levava il vento ed il mare agitato sconsigliava di prendere il largo. Decisero, allora, di affidare la Statua della Madonna al proprio console, per custodirla presso i padri Carmelitani, con l’impegno di spedirla a Pisa con la buona stagione. Quando le circostanze parvero favorevoli, il console fece porre la Statua su un carro trainato da buoi per trasportarla al porto dove c’era un veliero pronto a salpare. Inaspettatamente però, i buoi, si volsero verso l’entroterra e malgrado ogni tentativo di riportarli sulla strada, proseguirono il loro cammino fermandosi soltanto quando giunsero dinanzi alla cappella della Vergine Annunziata. Il cavalier Guerreggio, informato dell’avvenimento, decise che la Statua si fermasse definitivamente a Trapani e venisse affidata ai padri Carmelitani. L’immagine statuaria della beata Vergine è in piedi, con il braccio sinistro regge il Bambino e porge la destra al Figlio che accosta la sua mano al seno della Madre. Il suo volto è particolarmente amabile e accenna un caloroso sorriso. Gli occhi, pieni di misericordiosa bontà, non sono rivolti verso il Figlio, ma verso coloro che la contemplano. Il Bambino è tenuto in braccio dalla Madre come su un trono: ha il volto di un bambino maturo, come conviene a un Dio eterno e i suoi occhi guardano sereni e fiduciosi verso la Madre. Questa immagine illustra il dogma della maternità divina di Maria: è l’icona dell’Incarnazione perché presenta Maria come la grande testimone dell’incarnazione del Figlio di Dio; ricorda la centralità salvifica dell’umanità del Verbo eterno e richiama la bontà misericordiosa della Madre di Dio e degli uomini. La Statua della Madonna porta sul capo una bellissima corona d’oro: non a caso, infatti, un evento alquanto importante per il popolo trapanese fu quello dell’Incoronazione avvenuta nel Marzo del 1734. In quel tempo, per concessione di Papa Clemente XII, tutti i fedeli che confessati e comunicati visitavano “pie ac religiose” (in modo pio e devoto) il Santuario e partecipavano «al Triduo delle funzioni da praticarsi in detto solenne giorno dell’incoronazione, possono ricevere l’indulgenza plenaria». Sono molte le testimonianze di persone autorevoli che si ancora oggi si accostano alla Statua della Vergine Maria. Degne di segnalazione la testimonianza del conte di Albadalista, viceré di Sicilia, che non appena contemplò la Statua disse: «Chi la vuol veder più bella, vada in Paradiso» e  quella del marchese Pietro Fuxardo: «Mai mi cadrà dal cuore questa Vergine di Trapani». Se la Vergine Maria, patrona principale della Diocesi di Trapani, col suo Bambino in braccio, si è voluta fermare in questa città, vuol dire che ha un più attento sguardo di benevolenza nei confronti di questa porzione di Terra.   

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