Curò cristiani, ebrei e musulmani in varie parti del mondo

di Mariella Lentini*

ECCO CHI È SANT’EMILIA DE VIALAR

Nata nel 1797 in Francia, a Gaillac, Emilia de Vialar è figlia di nobili. Il nonno materno, famoso medico e scienziato di Parigi, è un barone molto ricco. La bambina, con i suoi due fratellini, viene educata dalla mamma ai valori cristiani. A tredici anni viene accompagnata dalla mamma in collegio a Parigi per farle frequentare una buona scuola. Purtroppo, durante il viaggio, la giovane mamma muore e questo per la ragazzina è un grande dolore. Dopo due anni di studio, la ragazzina viene richiamata a casa dal padre affinché accudisca i fratelli minori. Emilia deve sopportare le angherie di Toinon (Antonietta): una domestica dispotica. Anche il padre, abbrutito dalla vedovanza, si dimostra collerico e scorbutico. Emilia sopporta con pazienza perché nel suo cuore si è rivelato il Signore, con tutto il suo amore.

La ragazza va in chiesa ogni mattina, prega, fa la comunione. Ha delle visioni di Gesù, sente la sua voce che le indica una missione anche se non le spiega quale. Emilia non sa cosa desideri il Cielo da lei, ma sa che deve seguire il Vangelo e aiutare i poveri e i bisognosi. Quando il padre intende farla sposare poiché è diventata una bella ragazza, oltre che intelligente e colta, Emilia rifiuta ogni proposta perché ha deciso di dedicarsi solo a Dio. Il padre si infuria, ma Emilia non cede, anzi, porta in casa anziani e bambini abbandonati per donare loro un tetto e cibo. In un’occasione il padre, molto arrabbiato con la figlia, le fa cadere dalle mani una pentola piena di brodo destinata ad una povera famiglia.

Un giorno, mentre si carica in spalla un sacco pieno di grano da distribuire agli affamati, Emilia si ammala di ernia. Un dolore che l’accompagnerà per tutta la vita. La città mormora, c’è chi la deride e si dice che Emilia sia impazzita. Aiutata, però, da un vescovo che ha fiducia in lei, Emilia fonda la Congregazione di San Giuseppe dell’Apparizione. Grazie alla ricca eredità lasciata dal nonno, Emilia può finalmente realizzare il suo sogno: edificare una scuola e una casa di accoglienza dove si stabilisce con altre ragazze, desiderose di servire il Signore.

Emilia si reca, poi, in Algeria dove fa costruire, a sue spese, un ospedale. Deve affrontare un’epidemia di colera; senza esitazione cura cristiani, ma anche ebrei e musulmani, meritando la loro ammirazione. Instancabile viaggia in tutto il mondo, da Malta a Cipro, da Tripoli fino in Australia, dove fonda scuole e ospedali. Infine torna in Francia, a Marsiglia, dove muore nel 1856.

 

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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