Il cammino Camaldolese fra Umbria e Marche per riscoprire luoghi, santi, tradizioni e borghi

di Vincenzo Silvestrelli

DOMANI INAUGURAZIONE NELL’ABBAZIA DI MONTECORONA (PERUGIA) DEL CAMMINO ROMUALDINO-CAMALDOLESE DALL’UMBRIA ALLE MARCHE, UN’IMPORTANTE INIZIATIVA PER LA RISCOPERTA DELLA STORIA RELIGIOSA DELLE DUE REGIONI E DEL MONACHESIMO

È pronto a partire. È il Cammino Camaldolese di San Benedetto che unisce l’Abbazia di Montecorona all’Eremo di Fonte Avellana nelle Marche. In tutto sono circa 80 km suddivisi in quattro tappe da circa 20 km l’una, in un’alternanza di paesaggi, piccoli borghi di campagna, parchi naturali, castelli, e monasteri.

Il pellegrinaggio che inaugura il Cammino partirà domani da Montecorona, di buon mattino (ore 8). Nell’occasione il Vescovo di Gubbio e Città di Castello mons. Luciano Paolucci Bedini saluterà e benedirà i partecipanti mentre il sindaco di Umbertide, Luca Carizia, consegnerà ai partecipanti la “patente del pellegrino”.

La descrizione del percorso e le possibilità di accoglienza per i pellegrini sono state riportate per l’occasione in un pieghevole che, in formato digitale, è disponibile sulla pagina Facebook “Cammino Camaldolese di San Benedetto oltre che sul sito del Comune di Umbertide.

Sinteticamente le tappe del Cammino sono le seguenti:

  • dall’Abbazia di Montecorona a San Benedetto Vecchio;
  • da San Benedetto Vecchio a Serra di Burano;
  • da Serra di Burano a Chiaserna e, infine,
  • da Chiaserna a Fonte Avellana.

La partecipazione all’iniziativa è libera e totalmente autonoma. Il Cammino è infatti pensato per accogliere tutti i pellegrini che potranno organizzarsi da soli con i trasferimenti, il pranzo al sacco e le prenotazioni per il pernottamento. L’idea è infatti quella di dare vita a un’esperienza culturale, ecologica, spirituale, escursionistica, senza porre vincoli o limiti a chiunque vorrà ritrovarsi in cammino, ma – allo stesso tempo – senza fornire alcun tipo di organizzazione preventiva.

Lungo il cammino i pellegrini saranno accompagnati dal simbolo blu cielo e dallo stemma camaldolese. Quest’ultimo è un calice in campo turchino, al quale bevono due colombe bianche e, sopra di esso, vi è una stella codata.

Le colombe rappresentano la vita dei monaci eremiti e cenobiti (quelli che vivono in comunità) i quali si abbeverano allo stesso calice, che rappresenta come noto l’Eucarestia e richiama la Pasqua. La stella simboleggia la stella di Davide, a significare la continuità tra Antico e Nuovo Testamento.

Durante le tappe del cammino i partecipanti saranno salutati anche dal sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati a Santa Maria di Burano.

Il Cammino Camaldolese di San Benedetto è stato ideato e più volte percorso da un gruppo di volontari che hanno inteso valorizzare la presenza dei monaci camaldolesi ed in generale dei benedettini nella zona umbro-marchigiana. La loro esperienza è stata poi condivisa dall’Associazione Eticamente e dal Comune di Umbertide, fino a giungere all’iniziativa che sarà inaugurata domani. Il tutto per invitare soprattutto i cittadini umbri e marchigiani a riscoprire come i “loro” monaci e le strutture da essi costruite abbiano plasmato il paesaggio di queste due bellissime regioni e anche il modo di vivere dei rispettivi abitanti.

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