Alla Biennale di Venezia il gender non esiste

di Claudio Iacono

ALLA 79MA EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA 2022 IL GENDER NON ESISTE…

È in corso dal 31 agosto e durerà fino al 10 settembre la 79esima Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La “Biennale”, insomma, con tutti i suoi riti e le star a passeggio sul red carpet per selfie e autografi da elargire ai fan.

Quest’anno c’è da notare uno strano – ma poi non così tanto strano – accanimento verso le tematiche gender-fluid. Il film “Tár” che racconta la storia del primo direttore d’orchestra donna pone l’accento non sulle sue qualità artistiche ma sulle relazioni omosessuali alquanto particolari con alcune orchestrali. Il film “Monica” racconta di una “figlia” nata maschio che ritorna dalla madre in fin di vita per farsi accettare interpretato da una attrice transgender. Il film “L’Immensità“, con Penelope Cruz, racconta di una madre che aiuta la figlia nella transizione sessuale. Senza parlare dell’enfasi ottenuta da Elodie per la sua prima interpretazione da attrice ma, come si sa, parliamo di una paladina della lobby LGBT…

Questo tema, quindi, irrompe nelle dinamiche del Festival veneziano, sembra quasi di assistere alla battaglia finale per affermare la nuova concezione di umanità: esseri indefiniti gender-fluid, plasmati da passioni incontrollabili.

È attraverso l’imposizione culturale che si modifica il pensiero di un popolo, il tentativo di imporre un nuovo concetto antropologico del tutto avulso dalla Natura che, nella sua sapienza, maschio e femmina li creò.

Ormai non c’è produzione cinematografica occidentale nella quale non ci impongano un tributo alla “nuova religione”. Addirittura nel regolamento degli Oscar vengono esclusi i film che non rispettano le cosiddette “discriminazioni di genere”.

Non ci troviamo più davanti ad una manifestazione nella quale si possono vedere le migliori produzioni artistiche del momento, ma alla volontà ostinata di voler nascondere la Verità attraverso una nebbia di falsità condite di sentimentalismo. Il tutto per affermare nuove libertà – che sanno tanto di schiavitù – ottenute con fiumi di dollari (o euro), che finiscono nelle tasche di chi ha programmato tutto al solo scopo di guadagnarci.

È necessario quindi scendere in battaglia, non è il momento di rimanere alla finestra o rimanere solo davanti allo schermo del Computer. Ognuno dia il suo contributo associandosi, partecipando (anche con il voto) e pregando affinché la Verità venga alla luce. Bisogna utilizzare tutti i mezzi a disposizione per riaffermare una cultura diversa, quella cioè che ha retto il mondo fino a ieri e che, proprio perché basata sulla verità, ha dato la possibilità a questi signori di essere liberi.

Ma forse è inutile fare tutti questi discorsi perché, in fondo… il Gender non esiste!

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