L’ascolto in solitudine per svuotarsi di se stessi e collocarsi «in» Dio

L’ascolto in solitudine per svuotarsi di se stessi e collocarsi «in» Dio

a cura di Angelica La Rosa

FRATERNITÀ, SOLIDARIETÀ, CORRESPONSABILITÀ, ACCOGLIENZA E CONDIVISIONE SEMBRANO PAROLE VUOTE, GRIDATE SPESSO COME SLOGAN DI MANIERA…

«Perché bisogna tenere ben da conto questo libro? Perché in questo modo o in un altro abbiamo bisogno di una iniziazione alla vita nascosta, per non diventare ancora più insulsi, inconsistenti, irrilevanti e trasparenti di quanto non siamo già» (don Fabio Rosini)

Oggi nella formazione cristiana, osserva don Giuseppe Forlai, autore di “Come una piccola creatura. Solitudine, silenzio, ascolto e vita cristiana” (Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 2022, pp. 170, euro 16), nelle librerie italiane da oggi, l’esperienza del silenzio, dell’ascolto in solitudine, è passata in secondo piano, tutt’al più confinata a qualche momento di ritiro o di “deserto” interiore.

Prevale in un certo senso la logica del “gruppo”, delle consorterie, come testimonia la litania infinita dei termini che usiamo ogni giorno per parlare della vita cristiana: fraternità, solidarietà, corresponsabilità, accoglienza, condivisione… Parole sante e imprescindibili! Ma senza un’adesione personale allo Spirito, rischiano di diventare vuote e solo gridate come slogan sterili e di maniera.

Dobbiamo allora, continua don Forlai, entrare con Gesù nel deserto e in silenzio, con le sole Sante Scritture sotto il braccio e la retta fede nel cuore, per approfondire ognuno le proprie convinzioni personali. Questo volume, attingendo al tesoro della sapienza monastica, vuole essere una guida preziosa in questo cammino. Usando le parole di san Romualdo, grande eremita e figlio della regola di san Benedetto, si tratta, «come una piccola creatura», di svuotarsi di se stessi e di collocarsi «in» Dio, contenti solo della sua grazia.

Don Giuseppe Forlai, dottore in teologia dogmatica, è presbitero della diocesi di Roma. Ordinato nel 1998, è stato cappellano negli istituti penitenziari e docente di religione nei licei statali. Attualmente è direttore spirituale del Pontificio Seminario Romano Maggiore.

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