Spagna, nuova legge scardina l’obiezione di coscienza dei farmacisti

di Angelica La Rosa 

LE NUOVE MISURE DEL GOVERNO SOCIAL-COMUNISTA SPAGNOLO INCLUDONO L’OBBLIGO PER LE FARMACIE DI FORNIRE LA PILLOLA CONTRACCETTIVA DI EMERGENZA (NOTA COME PILLOLA DEL GIORNO DOPO)

Nei giorni scorsi il governo social-comunista spagnolo ha approvato il disegno di legge sull’aborto promosso dalla ministro Irene Montero.

Le misure prevedono l’obbligo per le farmacie di fornire la pillola contraccettiva d’emergenza, detta anche pillola del giorno dopo, sotto la minaccia di sanzionare i farmacisti che si rifiutano di dispensarla, con sanzioni fino a un milione di euro.

Nel suo articolo 7, il testo afferma “che lo stock di metodi contraccettivi di emergenza sarà considerato adeguato per l’erogazione del servizio in base alla domanda di ciascuna farmacia”, quindi il farmacista non può sostenere di non averlo.

Questo articolo viola la libertà di coscienza professionale, contenuta nell’articolo 16 della Costituzione di Spagna.

La ministro dell’Uguaglianza ha giustificato tale provvedimento nella conferenza stampa successiva al Consiglio dei ministri, ritenendo necessario “porre fine agli ostacoli che impediscono l’esercizio effettivo del diritto all’interruzione volontaria della gravidanza con la rete pubblica come rete di riferimento”.

Con questo obiettivo “le donne che ne hanno bisogno potranno accedere gratuitamente alla pillola del giorno dopo nei centri sanitari e deve, ovviamente, essere disponibile in tutte le farmacie”.

Secondo fonti del Consiglio Generale dei Collegi Ufficiali dei Farmacisti “l’attuale formulazione della futura legge sull’interruzione volontaria della gravidanza non contempla espressamente l’obiezione di coscienza alla somministrazione della pillola del giorno dopo, pur essendo tutelata dalla Corte Costituzionale. Riteniamo che la magistratura debba essere evitata e, nella procedura parlamentare, riteniamo che il testo della futura legge debba includerla per una maggiore certezza del diritto per i farmacisti, maggiori garanzie per i cittadini di assicurarne sempre l’accesso”.

“La legge è fatale perché è un provvedimento elettorale, in un momento di disperazione politica per Unidas Podemos”, afferma Luis de Palacio, presidente della Federazione delle imprese dei farmacisti spagnoli. “Ho il sospetto che dovremo impugnarlo, perché va contro una normativa già consolidata, come la legge sui medicinali e il regolamento sulla somministrazione della pillola del giorno dopo senza ricetta, che esiste da 12 anni, dai tempi di Zapatero».

Pedro Sánchez, presidente del governo di Spagna e segretario del Partito Socialista Operaio Spagnolo

 

Il regolamento a cui fa riferimento De Palacio è quello che stabiliva che la pillola contraccettiva d’emergenza fosse dispensata in farmacia, senza prescrizione medica, pur trattandosi di un farmaco con una concentrazione di principi attivi molto più elevata rispetto alle pillole contraccettive standard, che necessitano di prescrizione medica facoltativa.

«Senza entrare nella questione dell’obiezione di coscienza, ciò che la legge ci costringerà a fare è una sciocchezza dal punto di vista della salute e della sicurezza del paziente. Nelle farmacie diamo consigli farmaceutici da più di 10 anni nella dispensazione di questo medicinale, dato che non è innocuo. Devi assicurarti che la persona che te lo sta chiedendo non sia allergica a nessuno dei componenti o stia assumendo altri farmaci – come una semplice aspirina – che potrebbero avere controindicazioni”.

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