La Chiesa ci fa comprendere i misteri del regno di Dio

di don Ruggero Gorletti

COMMENTO AL VANGELO DI SABATO 17 SETTEMBRE 2022

Dal vangelo secondo san Luca (8, 4-15)

In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza».   

COMMENTO

«A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano». C’è un modo di accostarsi alla parola di Dio, alla religione, che non serve a nulla. Che non ci apre gli occhi e la mente alla comprensione dei misteri della vita. Agli apostoli invece è stato dato di conoscere i misteri del regno di Dio. Agli apostoli, cioè alla Chiesa, alla Chiesa cattolica e apostolica che, nel suo magistero autentico, è in grado di interpretare secondo verità la parola di Dio. A noi è stato dato un grande dono, che è anche una grande responsabilità: quello di essere membri della Chiesa di Cristo. La Chiesa di Cristo è in grado di farci comprendere i misteri del regno di Dio, di dare una risposta alle domande fondamentali che portiamo nel nostro cuore: da dove veniamo, quale è il senso della nostra esistenza, è possibile essere felici, c’è vita oltre la morte.

Non accostiamoci in modo sterile alla parola di Dio, al magistero autentico della Chiesa, considerandoli una parola fra le tante, un’opinione magari rispettabile, ma non vincolante per la nostra vita. Se facciamo così di fronte a ciò che capita, agli avvenimenti della nostra vita, alle vicende del mondo, faremmo la fine di quelli che vedendo non vedono e ascoltando non capiscono, e ci limiteremmo a sopravvivere, non capendo il senso della nostra esistenza.

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