L’annuncio del Vangelo deve raggiungere tutti i popoli

di don Ruggero Gorletti

COMMENTO AL VANGELO DI MARTEDÌ 18 OTTOBRE 2022 – S. Luca Evangelista

Dal vangelo secondo san Luca (10, 1-9)

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”». 

COMMENTO

Il brano di Vangelo che abbiamo appena ascoltato parla di altri settantadue discepoli. Altri rispetto a chi? Ai dodici apostoli che Gesù aveva inviato in precedenza. Marco e Matteo parlano solo dell’invio degli apostoli, Luca invece ci parla anche di questo invio, di altri settantadue.

Oggi festeggiamo l’evangelista Luca: egli non era uno dei dodici apostoli, eppure ha reso un servizio incomparabile alla diffusione della buona notizia di Cristo, redigendo il terzo Vangelo, raccogliendo con ordine sicure testimonianze storiche per confermare la solidità degli insegnamenti ricevuti, come dice nel paragrafo introduttivo del suo Vangelo. Luca ha voluto dare alla sua opera una diffusione universale, e questo aspetto è sottolineato proprio da un dettaglio del brano che abbiamo appena ascoltato: i discepoli inviati sono settantadue non è un numero scelto a caso: secondo il libro della Genesi è il numero delle popolazioni presenti sulla terra. Come dire che l’annuncio del Vangelo, necessario per la salvezza (ovvero per la piena realizzazione della nostra vita, in modo limitato nella nostra esistenza terrena e in maniera perfetta e completa nella vita eterna) è destinato anzitutto al popolo eletto di Israele, ma deve poi raggiungere tutti i popoli. Il Vangelo è stato scritto in un certo tempo e in un certo luogo, e certamente nel suo modo di presentarsi riflette la mentalità di quell’epoca e di quel Paese, ma i suoi insegnamenti sono validi per tutti gli uomini, di ogni tempo e di ogni luogo, e quindi lo sono anche per ciascuno di noi.

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments