Parla di Gesù ai musulmani saraceni riuscendo a ritornare a casa sano e salvo

di Mariella Lentini*

ECCO CHI È SAN GIOVANNI CANZIO DA KETY

Giovanni Canzio nasce nel 1390 in Polonia, a Kety, vicino a Cracovia. È un ragazzino intelligente e ama lo studio. Gli piace insegnare, così a ventisette anni è già docente di filosofia. Intraprende, poi, gli studi di teologia e a trentaquattro anni viene ordinato sacerdote. Alterna periodi di insegnamento, sua grande passione, con il ruolo di prete presso la Chiesa di San Floriano di Cracovia e si occupa dell’educazione del principe Casimiro della casa reale polacca. Anche un’altra realtà, però, occupa i pensieri di Giovanni: la strada, quella che ogni giorno percorre alla ricerca di poveri affamati ai quali dare cibo e parlare di Gesù. Il sacerdote scova i bisognosi nelle loro abitazioni che spesso sono misere catapecchie. Giovanni non è ricco, vive del suo stipendio di docente universitario e lo impiega per aiutare i poveri.

Per guadagnare di più e comprare altri alimenti per i diseredati, svolge anche un altro lavoro molto faticoso: ricopiare manoscritti. A volte rinuncia alla propria razione di cibo per regalarla a chi non ne ha. Offre anche il proprio vestito, tanto che si narra che la Madonna gliene abbia fatto miracolosamente trovare un altro. Regala pure le scarpe che indossa e un giorno rientra a casa a piedi nudi, cercando di nasconderli con il mantello, per non farsene accorgere. Il buon insegnante affronta anche tanti pellegrinaggi in luoghi lontani, sempre a piedi, e nel tragitto aiuta e conforta i viandanti come lui. Arriva fino in Terra Santa dove parla di Gesù ai Saraceni, riuscendo a ritornare a casa sano e salvo e per quattro volte si reca a Roma. Viene considerato il protettore dei ladri che si pentono.

Si ricorda, infatti, un episodio particolare: durante uno dei suoi viaggi il sacerdote viene assalito da alcuni malviventi che gli ordinano di consegnare tutti i preziosi che ha con sé. Giovanni ubbidisce, si priva del suo gruzzolo e dice di non avere null’altro, ma quando i rapinatori stanno per dileguarsi, si accorge di aver dimenticato in una tasca alcune monete. Dispiaciuto per l’involontaria bugia, insegue i malfattori per consegnare anche le monete. I ladri, stupiti da tanta bontà, si inginocchiano e chiedono perdono, restituendo la refurtiva. Giovanni da Kety muore a Cracovia nel 1473. È patrono degli insegnanti di scuole cattoliche e dell’associazione caritatevole cattolica “Caritas”.

 

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments