Buttiglione su Benedetto XVI: “È stato criticato, avversato, deriso per la sua fedeltà alla dottrina”

di Bruno Volpe

IL FILOSOFO ROCCO BUTTIGLIONE: “CON BENEDETTO XVI È SCOMPARSO L’ULTIMO BARLUME DEL PENSIERO TEOLOGICO EUROPEO, ANCHE SE PROPRIO L’EUROPA LO HA RESPINTO IN QUANTO CONTRARIO AI VALORI DOMINANTI NEL TEMPO, ALLA MONDANITÀ E AL RELATIVISMO ETICO E CULTURALE

Benedetto XVI parlava non a caso di un cattolicesimo di minoranza ed aveva pienamente ragione. I fatti lo dimostrano e nella sua lucidità lo aveva segnalato“: lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato il filosofo ed ex vice presidente della Camera dei Deputati professor Rocco Buttiglione.

Professor Buttiglione, chi è stato Benedetto XVI?

“Ovviamente un grandissimo e raffinato teologo, forse l’intellettuale più grande del nostro tempo e della contemporaneità. Però possiamo dire che è morto con lui l’ultimo papa europeo”.

In che senso?

“Con Benedetto XVI è scomparso l’ultimo barlume del pensiero teologico europeo anche se, per ironia della sorte, proprio l’Europa lo ha respinto e rifiutato in quanto contrario ai valori dominanti nel tempo, alla mondanità, alla secolarizzazione e al relativismo etico e culturale. Benedetto XVI è stato la proposta viva e vivente di una identità europea in declino e scomparente e dopo di lui si è aperta una fase nuova. Lo dimostra plasticamente e direi platealmente che il suo successore Francesco sia di provenienza dell’America Latina, due mondi e idee a confronto, non di scontro sia ben chiaro”.

Che intuizione ha avuto Benedetto XVI?

“Ha compreso una grande verità. Cioè che oggi il cristianesimo è minoritario, o meglio il cattolicesimo si assottiglia sia nei numeri che nella prassi e Benedetto XVI lo aveva compreso. Benedetto XVI parlava non a caso di un cattolicesimo di minoranza ed aveva pienamente ragione. I fatti lo dimostrano e nella sua lucidità lo aveva segnalato”.

Perché è stato avversato e persino attaccato anche dentro la Chiesa-istituzione?

“Facile, perché ha proposto una cosa che non tutti accettano nelle loro fughe in avanti. Il ritorno alle origini, alla tradizione nel senso nobile del termine. Non gli è stato perdonato la ricerca del ritorno ad un cattolicesimo rispettoso dei valori veri. Ha pagato pesantemente il fatto di essere stato un uomo del Concilio Vaticano ma nel senso più alto del termine. Non dimentichiamoci che egli ha preso parte come uno dei padri del Concilio e tanti documenti dello stesso recano la sua impronta, è stato uno degli esperti. Il mondo che odia pesantemente chi è fedele a Cristo e ai valori della fede non gli ha perdonato la sua aderenza ai principi cattolici, non gli ha risparmiato la sofferenza della opposizione e persino dell’ attacco personale. È stato criticato, avversato, persino deriso per la sua fedeltà e vicinanza alla dottrina cattolica, per il suo totale rifiuto del compromesso sui valori, per la sua intransigenza sia pur espressa in modo mite e mai aggressivo. Benedetto XVI aveva compreso che il cristianesimo non è una filosofia, una morale, ma è un modo di vivere e soprattutto un incontro personale con Cristo. Con lui abbiamo perso un maestro e soprattutto un uomo di fede. Senza dubbio un grande Papa che non tutti hanno capito, ma si comprenderà meglio leggendo con attenzione e senza preconcetti i suoi tanti scritti”.

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