La Bestia dell’Apocalisse cattura uomini e donne di oggi intossicandoli di idolatria

di Padre Giuseppe Tagliareni*

IL SUCCESSO DELLA BESTIA È TALE DA DOMINARE SU TUTTA LA TERRA COME UN FALSO DIO CHE PRENDE IL POSTO DI QUELLO VERO

“Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù. E si fermò sulla spiaggia del mare” (Ap 12,17-18).

San Giovanni, nel capo 12 dell’Apocalisse, descrive la visione della “Donna vestita di sole”, che combatte contro il male, impersonato dal dragone infernale e le sue armate, contrastate vittoriosamente da San Michele e i suoi Angeli. Precipitato sulla terra, il serpente antico (Satana) tenta invano di divorare il figlio maschio della Donna (Gesù), che viene assunto in cielo per governare i popoli e poi si avventa sulla Donna e la sua discendenza (i timorati di Dio e i seguaci di Gesù), per sterminarli e cancellarli dalla faccia della terra. Egli si ferma minaccioso sulla “spiaggia del mare”.

“Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna (= simbolo di potenza) e sette teste, sulle corna dieci diademi (= vasto impero) e su ciascuna testa un titolo blasfemo (= lotta contro Dio)… Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande… Allora la terra intera presa d’ammirazione (= seduzione), andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?».

La bestia rappresenta una entità socio-politica fortemente unitaria, potente, estesa sulla terra, in posizione di dominio incontrastato e schierata contro Dio e contro i Santi.

“Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d’orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo” (Ap 13,1-6).

La tracotanza di questa entità (la Massoneria?) è tale da contrapporsi direttamente a Dio e ai Santi, che non sono negati ma bestemmiati, infangati.

“Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. L’adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello immolato” (Ap 13,7-8).

Il successo della bestia è tale da dominare su tutta la terra come un dio, un falso dio che prende il posto di quello vero, almeno nella mente e nel culto di tanta gente, che si lascia sedurre da ciò che appare potente, dominante, superiore a tutti.

Solo gli eletti resistono all’attraente inganno, ma vengono perseguitati a morte e sono vinti. E Dio misteriosamente lascia fare. E così nel mondo domina l’impostura; ma non sarà per sempre. Perché sulle nubi del cielo verrà il Cavaliere dalla spada affilata e a doppio taglio, che vincerà dragone, bestia e pseudo-profeta.

“Vidi allora la bestia e i re della terra con i loro eserciti radunati per muover guerra contro colui che era seduto sul cavallo e contro il suo esercito. Ma la bestia fu catturata e con essa il falso profeta che alla sua presenza aveva operato quei portenti con i quali aveva sedotto quanti avevan ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua. Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo. Tutti gli altri furono uccisi dalla spada che usciva di bocca al Cavaliere; e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni” (cfr. Ap 19,19-21).

Quel giorno tremendo, giustizia sarà fatta sui nemici di Dio e dell’Agnello: la bestia, lo pseudo-profeta e tutti i segnati col marchio della bestia 666, nella mano e nella fronte.

Frattanto, la spiaggia del mare è il luogo dove la bestia fissa la sua residenza e il suo dominio sui figli degli uomini e da dove parte all’attacco per dominare la terra, cosa che fa anche mediante i servizi dello pseudo-profeta, un’entità religiosa falsa, che seduce gli uomini, allontanandoli dal dare culto al vero Dio. In verità, sembra che proprio dalla spiaggia sia incominciata la rivoluzione del costume e della società.

Si vuole dare culto alla carne più che a Dio e si reclama una libertà assoluta per disporre del proprio corpo a piacimento. Già all’inizio del Novecento è esplosa la moda di fare i bagni di mare e prendere il sole sulla spiaggia.

I costumi sono diventati sempre più succinti fino al topless e al nudismo integrale; le masse si muovono a milioni, con acme a Ferragosto, per precipitarsi sulle spiagge, dove vivono come sardine, in una promiscuità senza altra regola che quella di abbronzarsi e divertirsi. “Sono come stalloni ben pasciuti e focosi; ciascuno nitri-sce dietro la moglie del suo prossimo” (Ger 5,8).

Sulla spiaggia domina il culto del corpo, a cui nulla si nega: cibo abbondante, bevande inebrianti, riposo ozioso, emozioni eccitanti, sotto il pretesto della salute, del meritato o immeritato riposo, la ricerca del benessere, della giusta forma; e poi del diversivo, del divertimento senza alcun freno, a base di alcol, droga, disponibilità all’avventura, al sesso facile, bombardamento con musica assordante, compagnie allegre e vacanziere. Si moltiplicano le discoteche, i pub, i padiglioni di musica e danza, le palestre per il fitness, le piscine per l’idromassaggio, le serate e nottate danzanti anche per gente avanti negli anni, gli scambi di partner, il turismo sessuale nei posti più rinomati, come il Sud-Est asiatico, etc. Ma la costante per tutti è il nudismo e la gran voglia di divertirsi, di fuggire dal terribile quotidiano, di evadere verso un posto dove non vi sia altra regola che il capriccio sfrenato.

Così la Bestia cattura uomini e donne di tutte le età, li intossica di idolatria del corpo e divertimento; rende alieno il pensiero di Dio, impossibile la preghiera, il raccoglimento, l’elevazione dello spirito. Così la vita spirituale muore e l’uomo non sente più l’anelito verso il Cielo e rimane prigioniero della carne e dei suoi insaziabili appetiti. Il cuore si fa sempre più vuoto e infelice, senza che se ne comprendano le ragioni.

Si pensa che bisogna trovare altre e più eccitanti occasioni di divertimento, gente più allegra, posti più rinomati. Si invidiano i Vip, la gente di successo, i ricchi che posseggono lussuose ville in cui non manca nulla e hanno l’accesso diretto al mare; o coloro che posseggono imbarcazioni di lusso, che possono alzare l’ancora e partire veloci per terre lontane o isole felici.

Sono presi da questa frenesia di mare, sole, ozio, divertimento, ebbrezza, anche i cattolici “praticanti”, che non vogliono rinunziare al mare, con tutto ciò che comporta. Camminano così su due strade: quella del mondo e quella di Dio, non avvedendosi della contraddizione. Vengono in chiesa all’ultima ora, con vesti indecenti e la pelle arrossata, bruciante per l’insolazione. Vengono per poter dire a se stessi: ”Ho visto la Messa; perciò sono a posto con la mia coscienza”.

Non si avvedono di aver preso la via larga, comoda e spaziosa che porta alla perdizione e li allontana dalla via della croce, l’unica per la quale si guadagna Cristo. Non pensano di peccare e di far peccare con gli occhi a causa della nudità maschile e femminile, che mette in mostra anche le parti più intime; non temono di scendere tra i tanti serpenti famelici di “carne”, distesi sui materassini o sotto gli ombrelloni; e poi… qualche ora più tardi vanno tranquilli all’altare di Dio a cibarsi della Carne dell’Agnello immolato.

A milioni adorano l’idolo e cercano una falsa religione che li accontenti. Veramente la Bestia trionfa. Ma non sarà sempre così. Quando meno se l’aspettano, arriverà il Signore sulle nubi del cielo e svelerà la frode.

 

 

 

 

* Padre Giuseppe Tagliareni
(29 luglio 1943 – 25 gennaio 2022), è il fondatore dell’Opera della Divina Consolazione

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