“Santo subito” il “Mozart” della teologia

di Jozef Miklosko

IERI ABBIAMO SALUTATO UNA DELLE PERSONE PIÙ ISTRUITE AL MONDO: IL PAPA EMERITO BENEDETTO XVI. ERA UN GRANDE TEOLOGO, CONOSCITORE DI STORIA, MUSICA, LETTERATURA E ARTE

Ieri abbiamo salutato una delle persone più istruite al mondo: il Papa emerito Benedetto XVI. Era un grande teologo, conoscitore di storia, musica, letteratura e arte, il “Mozart” della teologia.

Sono grato di avere potuto osservarlo da vicino e da lontano per cinque anni e di avergli parlato occasionalmente. Trovava sempre il tempo, un sorriso e una risposta.

Più di una volta è stato anche nell’Istituto slovacco dei santi Cirillo e Metodio a Roma, soprattutto alle celebrazioni di Giuseppe.

Alla messa di commiato di ieri c’erano decine di migliaia di fedeli, più di 3.700 sacerdoti che hanno occupato la parte centrale della piazza, 125 cardinali e 300 vescovi che hanno occupato la metà superiore. La Santa Messa è stata celebrata dal cardinale Giovanni Battista Re, 88 anni, decano del Collegio cardinalizio. Le prime due letture e preghiere sono state lette da donne in spagnolo, inglese e italiano. Nell’ultima parte dell’omelia papa Francesco ha ricordato anche il suo predecessore uscente.

Tutti i partecipanti hanno ricevuto 70 pagine di depliant del programma della cerimonia, in copertina c’era il dipinto di Caravaggio “La Deposizione di Cristo”, l’unico dipinto da lui conservato nella Pinacoteca Vaticana.

Il cardinale Jozef Ratzinger, da prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (1981-2005), ha dovuto combattere più di una dura battaglia, pur sostenendo la linea tradizionale della Chiesa cattolica. Alcuni dei suoi critici e oppositori, specialmente nella chiesa tedesca, solo ora hanno taciuto e hanno cominciato a lodarlo (chissà se è un sentimento sincero o di circostanza!).

Il cardinale e papa Ratzinger ha scritto molti libri di teologia. Mi sono piaciute molto le sue interviste con Peter Seewald. Questo giornalista – ex comunista e ateo – è tornato alla fede ed ha chiesto interviste al cardinale e poi papa che ha accettato: si sono incontrati regolarmente, Ratzinger ha risposto alle sue domande anche a braccio.

Tra le pubblicazioni di Benedetto XVI apprezzo particolarmente la sua onesta autobiografia “La mia vita” (1970), in cui scrive anche apertamente dei suoi problemi in quel momento.

In campo dottrinale, la Commissione Teologica Internazionale, presieduta dal cardinale Ratzinger, aveva chiesto “chiarezza teologica” sulla sorte dei bambini che muoiono senza battesimo. Personalmente sono molto grato a Benedetto XVI per aver firmato il documento “Speranza per i bambini che muoiono senza battesimo” (il 19/04/2007). Il mondo lo aspettava da 16 secoli, è stato il dolore di milioni di persone, compresa la mia famiglia.

Il giorno più bello dei miei cinque anni a Roma è stato il giorno dell’elezione di Papa Benedetto XVI. Nemmeno quando attendevo sulla piazza di San Pietro aveva idea di chi avessero scelto. Dopo la fumata bianca del camino in Vaticano Roma era sottosopra, la folla correva, suonava la musica e i soldati, i poliziotti e i carabinieri marciavano solennemente.

Il 19/04/2005 alle 18:40, il cardinale Jorge A. Medina Estevez ha cominciato a parlare lentamente, irrigidendo la gente, facendo pause e osservando la piazza gremita reagire alle sue parole. Quando pronunciò il nome Giuseppe, in molti non avevano ancora idea di chi stesse parlando.

Il cognome Ratzinger ha provocato un secondo di shock, che si è subito trasformato in una fragorosa ovazione. l giovani, poi, dopo aver udito il nome da Pontefice, hanno subito reagito gridando: Be-ne-de-tto! Le persone erano commosse, molte piangevano, cantavano e pregavano.

Le mille campane di Roma creavano una musica celestiale che fu superata solo dalla campana principale della Basilica di San Pietro.

Ieri abbiamo salutato per sempre questo Vincitore nella fede. Alle ore 11 a turno hanno suonato tutte le campane di Roma e del mondo, comprese quelle slovacche. La piazza è diventata orfana, il cancello della basilica è stato chiuso, solo il suono del massiccio organo riempiva la piazza e il mondo.

Il mio ultimo incontro con Papa Benedetto XVI è stato il 21 settembre 2005, quando la UEFA e la Federcalcio italiana, insieme al Vaticano, ha organizzato un torneo di calcio per bambini fino a 9 anni. Il Papa ha ricevuto dai piccoli calciatori una bellissima maglia e un pallone da calcio. Dopo la partita, i vertici del calcio si sono incontrati con il Papa, e c’ero anch’io. Carissimo Papa Benedetto adesso anche noi ci uniamo al coro di quanto ieri in piazza hanno gridato “Santo Subito!”.

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