Il cattolicesimo comporta impegno, spesso anche rinuncia e sacrificio

di don Ruggero Gorletti

COMMENTO AL VANGELO DI LUNEDI’ 09 GENNAIO 2023

Dal vangelo secondo Marco 1,14-20 

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. 

COMMENTO

Gesù chiama questi suoi discepoli mentre stanno lavorando, come ogni giorno. Il Signore si fa presente nella situazione di ordinaria attività. Talvolta qualcuno di noi viene chiamato a fare cose eccezionali, ma nella normalità dei casi il modo di santificarsi è il compiere con dedizione e con amore la nostra normale attività, lavorativa, familiare, ministeriale, eccetera. Talvolta sembra che queste attività siano estranee alla gloria di Dio, ai grandi bisogni del mondo, alla santificazione delle anime, alla salvezza degli uomini. Sembrano cose tanto quotidiane da risultare quasi banali. Chiediamo al Signore di aiutarci a capire che è proprio nell’attenzione responsabile con cui svolgiamo i nostri doveri che Egli si fa presente nella nostra vita.

«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Non significa che sia vicina la fine del mondo. Significa che, con la venuta di Gesù, l’attesa è finita, è iniziata una nuova era nella storia dell’uomo, un’era nella quale è di nuovo possibile essere amici con Dio, vivere nell’amore di Dio, in questa vita in modo limitato e poi pienamente nella vita eterna. A questo annuncio di gioia corrisponde un comando: convertirsi, cambiare vita, allontanare dalla nostra vita ciò che ostacola l’amore di Dio, in particolare il peccato, e credere nel Vangelo, cioè fidarsi dell’amore di Dio e vivere secondo l’insegnamento del Signore. È un ordine che comporta impegno e talvolta anche rinuncia e sacrificio, ma possiamo essere certi che se il Signore ce lo comanda non solo lo fa per il nostro vero bene, ma anche perché, con il suo aiuto, è una cosa realizzabile.

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