La bellezza della Fede: conversazioni sul credere oggi
di Roberta Fidanzia*
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“LA BELLEZZA DELLA FEDE. CONVERSAZIONI SUL CREDERE, OGGI”: IL LIBRO DEL GIORNALISTA, PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA EMILIANO TOGNETTI PRESENTATO DOMENICA SCORSA A ROMA
La bellezza della fede. Conversazioni sul credere, oggi (Prefazione di Giovanni Berti, Graphe.it Edizioni, Perugia 2022, pp. 116, € 11,90) è il nuovo libro del giornalista, psicologo, psicoterapeuta e progettista sociale Emiliano Tognetti, che in questi quasi tre anni di pandemia ho avuto modo di conoscere a distanza, partecipando ad un suo volume e ad una delle sue bellissime trasmissioni live su YouTube.
Attualmente collabora professionalmente con Enti del Terzo Settore e con varie riviste locali o nazionali. Ha la passione per le interviste che pubblica sul magazine online SevenGifts.org dell’associazione Mamre, di cui fa parte assieme ad alcuni amici. Inoltre, sta per conseguire la sua seconda laurea con una tesi in Storia contemporanea. È uno studioso curioso, pronto alle sane discussioni che conduce anche con una certa ironia, del resto è toscano, ed ha interessi poliedrici.
Diciamo innanzitutto che il libro ha avuto la menzione speciale nella Terza Edizione del Premio Letterario al femminile “Le Parole di Lavinia” per la sezione Saggistica. Il Premio, organizzato e promosso dal Centro Studi che presiedo, “Femininum Ingenium”, in collaborazione con il Comune di Pomezia (Roma) e con il Museo Città di Pomezia-Laboratorio del Novecento, è ormai un appuntamento annuale della Città pontina.
Dedicato al genere femminile, è ispirato alla progenitrice ideale della popolazione del territorio pometino: Lavinia. Questo personaggio ha un ruolo determinante nello svolgersi della storia narrata da Virgilio nell’Eneide, eppure compare solo marginalmente in alcuni capitoli dell’opera, quasi senza proferir parola. La scelta del titolo, infatti, si motiva nel sottolineare quelle parole non dette di Lavinia, ma espresse attraverso la descrizione del suo volto, da cui traspare la forza dei suoi sentimenti e la capacità di incarnare il destino di un popolo nel suo sacrificio.
Il tema del silenzio femminile è argomento caro anche alle fonti cristiane e viene sublimato nel silenzio di Maria, silenzio orante – ovvero quelle parole non pronunciate ma meditate ed espresse attraverso l’azione incisiva sulla storia dell’umanità e dei popoli.
Il volume di Emiliano Tognetti raccoglie una serie di interviste sul senso del credere oggi, quando si è circondati e spesso travolti dal mondo, dai suoi problemi, dai suoi limiti e dai suoi inganni. Ma perché il femminile?
Innanzitutto, in questi dialoghi spiccano alcune voci femminili che offrono una prospettiva complementare a quella maschile, arricchendola con l’osservazione dei medesimi fenomeni attraverso le lenti del femminile. Inoltre, spesso dalle voci maschili vengono sottolineate e citate figure femminili, a partire naturalmente da quella di Maria, quale chiave interpretativa per la fede di oggi. Procedo, dunque, per frasi, offrendo quello che personalmente ho individuato quale filo rosa conduttore del libro.
Partiamo da Paolo Curtaz che parla della presenza di quel fuoco interiore che spinge a cercare la presenza di Dio, per sottolineare con le parole di santa Teresa d’Avila: “chi ha Dio non manca di nulla”.
Il cardinale Angelo Comastri definisce Maria gigante della fede e afferma che Dio è esploso come una bomba all’interno della famiglia di Nazareth. Sembra di leggere le parole del filosofo non cristiano Jean-Paul Sartre (1905-1980): «La Vergine è pallida e guarda il bambino. Ciò che bisognerebbe dipingere sul suo volto è uno stupore ansioso che è comparso una volta soltanto su un viso umano. Perché il Cristo è suo figlio, carne della sua carne e frutto delle sue viscere. L’ha portato in grembo per nove mesi, gli offrirà il seno e il suo latte diventerà il sangue di Dio. Qualche volta la tentazione è così forte da farle dimenticare che è Dio. Lo stringe fra le braccia e dice: “Bambino mio”. Ma, in altri momenti, resta interdetta e pensa: là c’è Dio». Maria è l’unica donna che può dire a suo figlio che è il suo Dio.
A seguire con Alessandro Greco e Beatrice Bocci che affermano con forza che la vita, quella vera, è un progetto. Beatrice afferma: per ciascuno c’è un prima di Cristo e dopo Cristo, e con questo compie un salto dalla storia del mondo e dell’umanità alla storia dei singoli: in entrambi i casi Dio è lo spartiacque decisivo.
Luigi Maria Epicoco, parlando della paura e della fede, dice che solo la preghiera non deforma l’uomo ma lo ricrea, come nel giorno della sua prima creazione. E Suor Chiara, convertita adulta, riassume ed esalta questa riflessione affermando con forza: nulla è impossibile a Dio.
Il cardinal Raniero Cantalamessa, parlando della misericordia, ricorda che nelle preghiere Maria è definita Madre di misericordia e così dicendo torna ad esaltare il ruolo e la figura mediatrice di Maria, madre e figlia di suo figlio.
Le tre virtù teologali, fede speranza e carità, sono al centro della riflessione di Ernesto Olivero, che sottolinea come il cuore dell’uomo, nonostante l’indifferentismo religioso del nostro secolo, non sia mutato: «se lasciamo che il cuore illumini l’intelligenza troveremo risposte adeguate e vie per dare senso».
La risposta ai bisogni, infatti, è la ricerca di senso. E sovvengono alla mente le parole del Deuteronomio riprese da Gesù nel deserto dopo 40 giorni di digiuno in risposta alle tentazioni del demonio: “non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.
Non possiamo non concludere con un riferimento alle riflessioni finali di Tognetti, con una frase che colpisce molto: in Dio niente viene perduto. Non è perduto il dolore e non è perduta la gioia, non sono perduti gli amici e non è perduta la coppia. Non è perduta la vita!
Sperando di aver suscitato la curiosità di leggere queste bellissime pagine di testimonianza, faccio anche rilevare che una parte del ricavato del libro andrà in beneficenza alla Fondazione Alleanza per il Rinnovamento dello Spirito Santo per le missioni in Moldavia, cui collabora direttamente l’Autore.
* presidente del Centro Studi “Femininum Ingenium” (CSFI)