Città dell’uomo e Città di Dio: da che parte stare?

Città dell’uomo e Città di Dio: da che parte stare?

di Matteo Castagna

LA SOVVERSIONE DELL’ORDINE CRISTIANO DIMOSTRA LA SUA ASSOLUTA PERVERSIONE IN QUANTO APPLICA SUL PIANO POLITICO-SOCIALE LO STESSO PROGRAMMA DELLA CHIESA CATTOLICA

La Sovversione dell’ordine cristiano dimostra la sua assoluta perversione in quanto applica sul piano politico-sociale lo stesso programma della Chiesa Cattolica. La storia, se vogliamo esemplificare, dopo la caduta per la ribellione di Lucifero, è sempre stata una lotta tra il Bene e il male.

Per questo motivo, Leone XIII, nell’enciclica Humanum Genus, scrive chiaramente: Il genere umano […] si divise come in due campi diversi e nemici tra loro; l’uno dei quali combatte senza posa per il trionfo della Verità e del bene, l’altro per il trionfo del male e dell’errore. Il primo è il regno di Dio sulla terra, cioè la vera Chiesa di Gesù Cristo; e chi vuole appartenervi con sincero affetto e come conviene a salute, deve servire con tutta la mente e con tutto il cuore a Dio e all’Unigenito Figlio di Lui. Il secondo è il regno di Satana, e sudditi ne sono quanti, seguendo i funesti esempi del loro capo e dei comuni progenitori, ricusano di obbedire all’eterna e divina legge, e molte cose intraprendono senza curarsi di Dio, molte contro Dio. Questi due regni, simili a due città che con leggi opposte vanno ad opposti fini, con grande acume di mente vide e descrisse Agostino, e risalì al principio generatore di entrambi con queste brevi e profonde parole: “Due città nacquero da due amori; la terrena dall’amore di sé fino al disprezzo di Dio, la celeste dall’amore di Dio fino al disprezzo di sé (De Civitate Dei, lib. XIV, c. 17)”

 
Nella sua magnifica enciclica sulla pace, Pacem Dei Munus, Benedetto XV scisse: “Sappiamo dalla storia che, da quando la Chiesa pervase del suo spirito le antiche e barbariche genti d’Europa, cessarono un po’ alla volta le varie e profonde contese che le dividevano, e federandosi col tempo in un’unica società omogenea, diedero origine all’Europa cristiana, la quale, sotto la guida e l’auspicio della Chiesa, mentre conservò a ciascuna nazione la propria caratteristica, culminò in una unità, fautrice di prosperità e di grandezza”. Il Santo Padre, a questo punto cita S. Agostino, che così parlò alla Chiesa: “Tu, i cittadini, le genti e gli uomini tutti, rievocando la comune origine, non solo li unisci tra loro ma addirittura li affratelli” (De moribus Ecclesiae catholicae, I, c. XXX).
 
E Pio XII, nell’enciclica Summi Pontificatus, sostiene: “Certamente, anche quando l’Europa era affratellata da identici ideali ricevuti dalla predicazione cristiana, non mancarono dissidi, sconvolgimenti e guerre; ma forse non si sperimentò mai più acutamente lo scoramento dei nostri giorni sulla possibilità comporli, essendo allora viva quella coscienza del giusto e dell’ingiusto, del lecito e dell’illecito, che agevola le intese, mentre frena lo scatenarsi delle passioni e lascia aperta la via a una onesta composizione. Ai nostri giorni, al contrario, i dissidi non provengono soltanto da impeto di passione ribelle, ma da una profonda crisi spirituale, che ha sconvolto i sani principi della morale privata e pubblica”.
 
Nell’enciclica Immortale Dei, il grande Papa Leone XIII diviene profetico, condannando lo Stato ateo, che alcuni chiamano laico per imbrogliare i credenti: “[…] tutti gli uomini, al momento che sono ritenuti uguali per nascita e per natura, così sono effettivamente uguali tra loro anche nella vita pratica; pertanto ciascuno possiede un proprio diritto (che, essendo una necessità soggettiva, è, in realtà, un desiderio) tale da sottrarlo totalmente all’autorità altrui, sì da poter liberamente pensare ciò che vuole e agire a suo talento: nessuno ha il diritto di comandare agli altri. In una società basata su tali principi, la sovranità non consiste che nella volontà del popolo, il quale, come possiede da solo tutto il potere, così da solo si governa: sceglie di fatto alcuni a cui delegare il potere, ma in modo tale da trasferire in loro non tanto la sovranità, quanto una semplice funzione da esercitare in suo nome. Si tace sull’autorità divina, come se Dio non esistesse o non si desse alcun pensiero del genere umano; come se gli uomini non avessero alcun obbligo verso dio, o come se si potesse concepire una sovranità, la cui origine, forza e autorità non derivassero totalmente da Dio”
 
La splendida saggezza della Chiesa, che dimostra anche in questo elemento la sua natura divina, pone l’uomo del XXI secolo di fronte a sfide molto importanti, poiché la Sovversione ha preso il sopravvento. La Civitas Christiana, vero nome dell’Europa prima dell’avvento dell’illuminismo anticristiano, è stata distrutta e regna la Città dell’Anticristo. La bramosia di potere dei suo massimi esponenti è aumentata notevolmente negli ultimi anni e sembra travolgere chi è libero cittadino nella Città di Dio, che si vede, spesso, perseguitato per la sua fedeltà, in special modo se integrale e palese pubblicamente. Si può fuggire, ma peccando gravemente di apostasia.
Dunque quella non è la strada. La prova consiste nella costanza in Cristo, nonostante tutto e tutti. La vita eterna sarà il premio. Sant’Agostino ci viene in aiuto con una splendida riflessione che si fa azione quotidiana, col classico ottimismo, proprio del figlio della Luce: “la speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle”, anche se questo significa andare completamente controcorrente.
Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments