Gesù riprende le persone che “recitano un ruolo”

di Giuliva di Berardino

GLI IPOCRITI CURANO PIÙ LE PRATICHE CHE IL CUORE

Il Vangelo di oggi è un discorso che Gesù compie in risposta ai farisei e ad alcuni scribi che si riunirono attorno a lui quasi per screditare il suo insegnamento, dato che alcuni dei suoi discepoli disobbedivano alla tradizione che prescriveva le abluzioni rituali per la purificazione delle mani e degli oggetti prima di prendere cibo.

In questo discorso Gesù, chiama i farisei ipocriti, che letteralmente in greco significa “persone che recitano un ruolo”. Inoltre specifica il motivo per cui li chiama così: essi curano più le pratiche che il cuore. Rimprovera l’assurdità di alcune pratiche della tradizione fatta da uomini, come quella dell’offerta del korban, cioè dell’offerta sacrificale dovuta al tempio dalla legge. Gesù fa notare che l’obbligo di questa offerta non è nella legge anzi, in alcuni casi, l’annulla perché non permette di rispettare ad esempio il comandamento si sostenere i genitori.

Questo rimando al korban, anche se a noi dice molto poco, doveva essere molto importante per le prime comunità giudeo-cristiane perché esso esisteva in relazione al tempio, e fu con la distruzione del tempio del 70 d.C. che i sacrifici vennero compresi in senso spirituale. Già il profeta Isaia aveva esortato il popolo a un culto esercitato non con le labbra, ma con il cuore, ora Gesù lo riprende e lo sviluppa, per annunciare che Dio è per tutti Creatore e Padre. Infatti, se le tradizioni sono solo di alcuni, dato che ogni popolo, ogni paese e perfino ogni famiglia delle proprie tradizioni, il cuore ce l’hanno tutti gli esseri umani.

Se dunque trascuriamo Dio, curiamo solo cose umane, ci leghiamo solo ad abitudini umane, a pensieri umani, a ruoli da recitare e non all’essenziale. E, nell’insegnamento profetico biblico, ciò che è essenziale è il cuore, perché esso è il luogo interiore che genera il ritmo della vita: il luogo della sapienza e delle scelte. Dall’interno del corpo, esso permette al soffio di vita di rigenerarci ogni attimo. E, nel cuore, Dio insegna la Sapienza perché capiamo cosa davvero conta nella vita: non ciò che vediamo, ma ciò che non vediamo. Ciò che veramente fonda l’esistenza è nascosto ai nostri occhi.

Stiamo attenti anche noi, dunque, a non cadere nell’errore di questi farisei che si attaccano alla pratica solo per screditare chi non la vive! Nessuno di noi può conoscere il cuore di ogni essere umano: solo Dio lo conosce! Allora oggi cerchiamo di cogliere il cuore, il ritmo nascosto della vita in noi, nell’altro, nelle situazioni che ci accadono e inizieremo a gustare la vera gioia, quella profonda, che viene da Dio e della Sua Sapienza.

Buona giornata con il Vangelo del Giorno (Marco 7,1-13)

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie, di oggetti di rame e di letti -, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

 

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