La “civile” Malta perseguita un cristiano che ha abbandonato l’omosessualità

di Angelica La Rosa

PERSEGUITATI ANCHE DUE GIORNALISTI “COLPEVOLI” DI AVERLO INTERVISTATO

A Malta due giornalisti e un uomo che ha abbandonato la pratica omosessuale (diventando cristiano) sono perseguiti. Il caporedattore Mario Camilleri e la giornalista Rita Bonnici, entrambi di PMnews Malta, sono stati oggetto di un ordine d’accusa dopo aver condotto l’anno scorso un’intervista con Matthew Grech, un cristiano di 33 anni che ha spiegato di aver rinunciato a comportamenti omosessuali grazie alla sua fede.

Adesso Camilleri, Bonnici e Grech sono accusati di presunta pubblicità alle terapie di conversione (supporti psicologici che permettono agli omosessuali di riscoprire la loro naturale eterosessualità), in violazione della sezione 3 della legge maltese sull’affermazione dell’Orientamento Sessuale, del Genere e dell’Espressione di Genere, norma che afferma che è “illegale per qualsiasi persona” pubblicizzare “pratiche di conversione”. Il reato (psicoreato, potremmo dire, utilizzando una categoria orwelliana) comporta sanzioni pecuniarie di 5.000 euro o fino a cinque mesi di reclusione.

Nell’intervista Grech non ha mai invitato nessuno ad andare in terapia per cambiare il proprio orientamento sessuale o identità di genere, ma ha invece spiegato come è arrivato a credere che l’omosessualità non sia un’identità, ma piuttosto una pratica incompatibile con la sua fede cristiana. Peraltro i due giornalisti, Camilleri e Bonnici, avevano anche occasionalmente contestato alcune delle affermazioni di Grech durante l’intervista.

“Sono stato invitato da questa nuova piattaforma emergente a Malta chiamata PMnews per condividere la mia storia e parlare di sessualità in generale”, ha detto Grech a Fox News Digital, sottolineando di essere rimasto “scioccato” quando la polizia lo ha chiamato per notificargli un atto d’accusa e la convocazione in tribunale. Grech ha spiegato che gli attivisti LGBT, legati al governo dell’isola mediterranea e al Maltese Gay Rights Movement (MGRM), lo hanno denunciato alla polizia.

“Conoscevano la mia posizione sull’omosessualità e la sessualità in generale, quindi volevano saperne di più perché molti evitano di parlare di questo lato della mia storia personale”, ha spiegato Grech. “Ma questi ragazzi volevano esplorarlo perché sono a favore della libertà di parola e non amano che le piattaforme digitali vengano demonetizzate e chiuse solo perché trattano di argomenti impopolari”.

L’avvocato di Grech sostiene che il suo caso è il primo nel suo genere e minaccia di mettere in moto un “effetto domino” legale che potrebbe mettere a repentaglio la libertà di espressione e la libertà religiosa in tutto il mondo occidentale.

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