Quelle donne che sanno pregare veramente Gesù

Quelle donne che sanno pregare veramente Gesù

di Giuliva di Berardino

NESSUNA DONNA DI FEDE AVREBBE MAI OSATO RISPONDERE IN QUESTO MODO AD UN RABBINO

Nel Vangelo di oggi, Gesù arriva in una terra pagana e troviamo una donna di lingua greca e di origine siro-fenicia che si getta ai piedi del Maestro supplicandolo di scacciare il demonio da sua figlia. Certamente l’atteggiamento di questa donna straniera ha dovuto sorprendere Gesù che, notando come la donna non avesse nulla in comune con la cultura e la fede d’Israele, le risponde: “Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini”. Ma la donna non si perde d’animo e risponde a Gesù: “Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli”.

Il vangelo intende mostrarci come esemplare l’audacia di questa donna, dato che a quei tempi, nessuna donna di fede avrebbe mai osato rispondere in questo modo ad un rabbino. Ma quì, compare davanti al Maestro lei, donna straniera e pagana, a sorprendere Gesù, rabbino ebreo e a provocarlo, con la sua audacia, ad esaudire il suo desiderio! Esempio di audacia, ma anche esempio di fede. Questa madre disperata, si fida di Gesù: umiliata, accoglie la Verità e crede alle parole di Gesù: “Per questa tua parola và: il demonio è uscito da tua figlia”.

L’atteggiamento audace della donna siro-fenicia, ci insegna che l’umiliazione, oltre ad essere una dichiarazione di realtà, dato che in fondo Gesù le ha semplicemente che lei è: una straniera,pagana, è soprattutto un’opportunità, perché ci dà sempre la possibilità di passare alla verità della fede e incontrare la potenza di Gesù che ci libera.

Tutti noi, come questa donna, possiamo trasfigurare la realtà che ci umilia, in esercizio di fede. Quante volte abbiamo subito l’umiliazione, ci siamo abituati e ci adagiati, invece di aver cercato in essa il passaggio verso la verità della fede? Simone Weil, una giovane filosofa francese di origini ebraiche, vissuta nel secolo scorso, attivista sociale, scrive queste parole in una delle sue lettere: “In questo mondo, solo degli esseri caduti all’ultimo livello dell’umiliazione, ben al di sotto della mendacità, non solo senza alcuna considerazione sociale ma guardati da tutti come se fossero sprovvisti del primo elemento di dignità umana, la ragione; solo questi esseri hanno la possibilità di dire la verità. Tutti gli altri mentono.”

Allora oggi, quando siamo umiliati, ricordiamoci di questa donna del Vangelo, ricordiamoci che, mentre viviamo qualcosa di profondamente ingiusto, di fatto, stiamo vivendo l’occasione di progredire verso la verità, perché solo quando ci sentiamo umiliati diciamo la verità, non con le parole, ma con la vita. Veniamo umiliati perché mostriamo il nostro limite, ma è proprio questo limite che ci fa prendere coscienza della verità di quello che siamo: persone, esseri umani, miseri, ma salvati dalla bontà di qualcuno che ci ama fino a non aver paura di incontrare la nostra povertà e la nostra miseria. Come la donna cananea, anche noi possiamo ottenere la grazia dal Signore, se riconosciamo il limite come opportunità, se non ci spaventa di abbassarci per accogliere la nostra stessa miseria e presentarla alla misericordiosa bontà di Dio. Presentiamoci al Signore con questa fiducia, oggi: Lui ci salverà.

Buona giornata con IL VANGELO DEL GIORNO (Mc 7, 24-30)

In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: “Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini”. Ma lei gli replicò: “Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli”. Allora le disse: “Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia”. Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

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